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PERUGIA - I costi sono simili a quelli previsti dal Servizio sanitario nazionale, il che vuol dire notevoli risparmi rispetto alle normali prestazioni privatistiche. Cosa di non poco conto ed iniziativa sicuramente meritoria quella dello Spi-Cgil provinciale di Perugia che ha stipulato una speciale convenzione con l’Ambulatorio odontoiatrico clinica srl., diretto dal dott. Antonio Campana (via Martiri dei Lager 78, Perugia) per permettere ai suoi iscritti di farsi curare i denti a costi non proibitivi. Alla clinica in questione i pensionati dello Spi potranno rivolgersi tranquillamente per effettuare le visite preliminari, un check-up comprensivo di esami radiologici in modo da informare l'assistito sui costi delle eventuali prestazioni sanitarie. Inoltre, se necessario, agli utenti sarà garantito un “primo soccorso odontoiatrico” ovvero, un pacchetto integrato di prestazioni ambulatoriali in modo tale da assicurare il livello essenziale di assistenza per i problemi più urgenti. Una iniziativa - ripetiamo – apprezzabile che si muove nella logica che ha guidato la recente proposta di Rifondazione Comunista per la istituzione in Umbria di un servizio di assistenza odontoiatrica protesica e ortesica, che ha già ricevuto i primi apprezzamenti in sede di Commissione Affari Sociali. L’intento è di avere al più presto un servizio pubblico che eroghi a largo raggio queste prestazioni, al costo previsto dal tariffario ufficiale predisposto dal ministero della Salute. Un servizio pubblico in quanto tale aperto alla totalità dei cittadini e non, quindi, riservato ad una singola categoria. Ciò in considerazione del fatto che il diritto dei cittadini alla salute è cosa tanto importante che non può assolutamente escludere questa fondamentale branca della medicina, come purtroppo è sin qui accaduto: rivolgersi ad un dentista per ricevere le cure del caso non può e non deve essere un lusso che solo pochi possono permettersi, né deve essere causa di impoverimento per le famiglie. Una recentissima ricerca del Ceis (Centro Interdipartimentale di Studi Internazionali sull'Economia e lo Sviluppo che fa capo all'Università di Tor Vergata), che ha trovato largo spazio sulla stampa nazionale, ci dice infatti che il 4,1% delle famiglie italiane è stato costretto a contrarre debiti per far fronte ad urgenti ed indispensabili cure mediche e che sono in particolare quelle di natura odontoiatrica che hanno inciso maggiormente sui bilanci dei nuclei familiari a più basso reddito, talvolta dissestandoli irreparabilmente. Si tratta della seconda causa di indebitamento degli italiani dopo la casa. Il fatto è che al momento l’intervento pubblico in tema di assistenza odontoiatrica è praticamente simbolico e ciò spiega come mai, tanto a livello nazionale che a quello locale, si sia registrata negli anni scorsi una crescita abnorme degli studi medico-dentistici privati che, rispetto al prezzario statale, applicano tariffe fino cinque volte superiori. Per porre riparo a questo stato di cose la proposta di legge regionale di Rifondazione Comunista prevede un finanziamento di 600 mila euro da attingere dal Bilancio regionale, affinché non gravi sul Fondo sanitario regionale: somma da distribuire in due annualità di 300 mila euro ciascuna. Tale disponibilità consentirebbe alle nostre Aziende sanitarie di acquistare almeno 30”‘riuniti’ (così sono chiamati i complessi macchinari che consentono di ottimizzazione il servizio) da mettere a disposizione di altrettanti ambulatori pubblici che dovranno coprire, in maniera più capillare, l’intero territorio regionale. La necessità e l’urgenza di questo intervento ci viene confermata anche da una recentissima ricerca effettuata a livello europeo svolta dal quotidiano britannico l'Independent sul fenomeno del “turismo dentario”, che colloca l'Italia al secondo posto della classifica per i costi delle cure dentarie. Primi i britannici ed ultima nell’Unione Europea l'Ungheria, con il costo per un'otturazione di 8 Euro contro i 135 dell'Italia. Considerando però che la Gran Bretagna è un paese in cui tutto costa carissimo, quel secondo posto dell'Italia spicca ancora di più e spiega bene come particolarmente da noi abbia trovato alimento la “fuga” all’estero di persone alla ricerca di luoghi di cura a più buon mercato. Ed anche l’Umbria non sfugge a questa logica, con la comparsa delle prime agenzie che organizzano tour a prezzi stracciati alla volta dei Paesi che garantiscono le condizioni più favorevoli. E la scelta è abbondante se, tornando all’otturazione di prima, per la quale in Italia si pagano 135 euro, si scende mano a mano a 125 in Spagna, 67 in Germania, 64 in Olanda, 47 in Danimarca, 46 in Francia e 18 in Polonia, fino, come abbiamo detto, agli 8 dell’Ungheria. Comunque, per chi volesse saperne di più sull’iniziativa dello Spi-Cgil, ci si può rivolgere alla sede più vicina del sindacato e si può anche telefonare allo 075/506981 oppure allo 075/5069851, sapendo fin d’ora che questo servizio sarà attivo tutti i giorni, dal lunedì al venerdì, con orario 9,30-12,30 e solo dietro prenotazione telefonica allo 075/5005212. Condividi