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GUBBIO - Lo spettacolo “Tintillo, ovvero l’arte di non possedere nulla!” tratto dal libro di Laura Masielli, sarà protagonista sabato 14 marzo di alcuni eventi. Al Teatro Comunale, sarà rappresentato la mattina per le scuole, alle 10 e alle 11,30, mentre la sera alle 21 (ingresso 10 euro) andrà in scena per tutti. E’ inoltre prevista per il pomeriggio di sabato 14 marzo, la presentazione presso la Biblioteca Comunale Sperelliana alle ore 17,30, del libro da cui è tratto lo spettacolo di Laura Masielli (Armando Editore, 2008). La rappresentazione rientra nell’iniziativa “La ricchezza della solidarietà”, organizzata dall’assessorato all’associazionismo e al volontariato del Comune in collaborazione con le associazioni di volontariato di Gubbio. «Con tale iniziativa - comunica l’assessore Ercoli - si intende proseguire una campagna di promozione della solidarietà, finalizzata alla raccolta di fondi da destinare al trasporto del sangue da cordone ombelicale dall’Ospedale di Branca alla Banca del sangue di Firenze ed incentivare la donazione stessa del cordone attraverso una serie di iniziative rivolte alla cittadinanza ed agli studenti in particolare. Con l’occasione intendo ricordare che la prima donazione di cordone ombelicale è avvenuta il 3 maggio 2006». Questa la trama dello spettacolo: Tintillo è un 5 centesimi che racconta il suo viaggio intorno all’uomo. Questa piccola moneta sarà una sorta di bussola per conoscere un po' di mondo, anche quelle parti della vita che non piacciono, che sono dolorose o difficili da accettare. La moneta passerà di mano in mano e durante il suo percorso incontrerà tanti personaggi che a loro modo lo aiuteranno a capire ed entrare nella natura umana: il poeta dandy morente, i ragazzi innamorati di Ladispoli, il prete di Maccarese, Paperon dei Paperoni ovvero il rivenditore di candele di Fiumicino, Mosey il bambino rom del campo nomadi di Via Aurelia ed il carabiniere skinhead di Passoscuro. Saranno proprio questi contatti, anche se superficiali e basati sull’immediatezza, che faranno nascere l’idea in Tintillo di cambiare la sua natura: da soldino, inutile e privo di importanza, a bambino con la possibilità di nascere, crescere, morire e soprattutto amare e soffrire. Tintillo tenterà durante il suo percorso di raggiungere Roma perché per lui rappresenta una grande città dove tutto è possibile e dove si spende e si spande ma anche questo non sarà semplice da realizzare: i sogni di un cinque centesimi sono ancora più difficili da realizzare di quelli degli umani, forse proprio perché si tratta proprio di un sogno chiamato soldino. La vita dal punto di vista di una piccola moneta può comunque creare sorprese e rivoluzioni. Lo spettacolo si può definire di carattere sociale, perchè affronta storie che parlano di problemi che ci riguardano, con cui ci confrontiamo quotidianamente ma che a volte valutiamo in maniera superficiale, senza mai conoscere realmente il punto di vista dell'altro. Il finale è a sorpresa: sarà la fantasia a dare speranza, perchè, ci insegna Tintillo, l’uomo possiede solo nella fantasia il luogo dove tutto si realizza, dove tutto si distrugge. Lo spettacolo è arricchito da bellissime musiche suonate dal vivo da artisti di un gruppo musicale dell'auditorium di Roma e dagli "Unavantaluna", un gruppo musicale siciliano che suona musica etnica. Condividi