enia.jpg
PERUGIA - Davide Enia, apprezzato interprete del teatro di narrazione che in pochi anni ha conquistato pubblico e critica, porta in scena al Caio Melisso di Spoleto, I capitoli dell’infanzia, un ciclo di storie che accompagna l’intero arco della vita di tre fratelli. Giovedì 12 marzo, alle 21, è previsto il Capitolo 1: “Antonuccio si masturba” e venerdì 13 marzo, alle 21, il Capitolo 2: “Piccoli gesti inutili che salvano la vita”. “I capitoli dell’infanzia – racconta lo stesso Enia – parla di tre fratelli. La città che ìddi attraversano e s’insìgnano a conoscere è Palermo. Il più grande dei tre fratelli si chiama Angelino. Ha lo sguardo trafittìvu come una freccia, la curva delle labbra come la curva del fiume ed è bello come un agosto, e come agosto non ha pioggia accussì i suoi occhi non conoscono lacrime, Angelino che partirà per la guerra e che sul campo di battaglia morirà, due volte. Il mezzano è Antonuccio. Parla in sogno con il pesce squalo, sta scoprendo la sessualità ed è agli occhi di tutti caro e prezioso come un ricordo tanto dolce e segreto che si è disposti a morire pur di difenderlo. Il piccolo è Asparino, che osserva non soltanto con gli occhi, che da grande vuole abitare in una casa da dove si vede il mare e che desidera ardentemente abbracciare gli alberi, Asparino che diverrà il custode dei segreti della città di Palermo. Loro zio è Concetto, un cieco che parla con gli uccelli e considera il piccione Pierino suo fratello di sangue. Fiore è la madre, che osserva con occhio di sfida il mare nero e oscuro che da sempre sta davanti Palermo e che le portò via, una notte d’inverno, Toti il pescatore, suo marito e padre dei suoi tre figli. Palermo è crocifissa da un sole impietoso, come i suoi abitanti. I suoi sette fiumi scorrono e raccontano ognuno una storia apparentemente diversa, come il dedalo di strade che percorrono le sue viscere intarsiandosi infine un unico arcano disegno ancora incompreso. E, nel sottosuolo, vive la Palermo dell’ombra, in tutto e per tutto uguale a quella di sopra ma rovesciata, ché per ogni città che si erge contro il cielo ne esiste una simmetrica fatta di vuoto e di pietra sottratta. E poi, inevitabile, c’è la guerra, che sempre arriva e sempre distrugge. Dentro (e fuori) tutto questo, vivono i tre fratelli. Di tutto questo parla il CAPITOLO 1: “Antonuccio si masturba”, di quel momento di età ruggente ed imperioso, di quel sole sovrano che illumina e acceca, riscalda e disidrata. I tredici anni in cui si sogna, si agisce e si rischia tutto, pur di essere felici. Della perdita di tutto ciò narra il CAPITOLO 2: “Piccoli gesti inutili che salvano la vita”, perché il dolore comincia ad essere il sottile filo che tesse assieme i brandelli di realtà, il buio va insinuandosi sempre più negli interstizi dell’anima e la sofferenza buttana inizia a lacerare la carne di cui sono fatti i nostri sogni. Chìsta è la loro storia.” Per gli spettatori e gli abbonati che intendono assistere a entrambe gli spettacoli è previsto il biglietto ridotto. Per informazioni e prenotazioni ci si può rivolgere telefonicamente, fino al giorno precedente lo spettacolo, presso il Botteghino Telefonico Regionale del Teatro Stabile dell’Umbria, tutti i giorni feriali, dal lunedì al sabato, dalle 16 alle 19, al n°075/57542222. E’ possibile acquistare i biglietti on-line sul sito del Teatro Stabile dell’Umbria www.teatrostabile.umbria.it. Condividi