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"E’ comprensibile – per Paolo Brutti - la preoccupazione con la quale sindacati e lavoratori stanno seguendo l’evolversi di questa vicenda a fronte di esperienze che troppe volte hanno già visto l’Umbria preda ambita delle grandi multinazionali, che si interessano ai nostri marchi prestigiosi incuranti in molti casi delle sorti dei lavoratori impiegati dalle aziende”. Intervenendo in merito alla notizia della vendita, arrivata ufficialmente a conferma delle voci che erano precedentemente circolate al riguardo, con il mandato conferito a Mediobanca di individuare un acquirente per lo stabilimento di Sansepolcro (che conta piu' di 400 dipendenti), concedendo anche l'uso del marchio per la pasta secca e le fette biscottate, del quale intende però conservare la proprietà, il senatore di Sinistra Democratica rivolge un appello ad una “imprenditoria locale troppo spesso indifferente alle sorti di questi prestigiosi marchi lasciandoli in balia di un mercato che tende a globalizzare soltanto i profitti non pensando alle sorti dell’economia interna della nostra Regione”. “E’ tempo – sostiene - che l’Umbria economica prenda coscienza di questo fenomeno facendosi forza di risorse che esistono e che andrebbero impiegate anche con intelligenza e con profitto a favore dello sviluppo interno della nostra economia”. Ma per Brutti “anche la Regione dovrebbe metterci del suo caldeggiando questa opportunità per non trovarci ancora una volta a discutere le sorti di centinaia di lavoratori con imprenditori stranieri”. Il suo appello va, infine, anche alla Nestlè “perché faccia marcia indietro rispetto a qualunque ipotesi che metta a rischio le sorti economiche di un intero territorio non salvaguardando un patrimonio di tradizione e di posti di lavoro come il marchio Buitoni e lo stabilimento di Sansepolcro”. Condividi