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MILANO – Giornata particolarmente difficile quella di ieri a Piazza Affari, con la borsa milanese che ha registrato la perdita più elevata fra le borse europee. Ironia della sorte a trascinare giù i listini sono state proprio quelle banche nazionali che il premier Berlusconi or non è molto, aveva affermato essere le più solide fra tutte. Evidentemente gli investitori italiani e stranieri non la pensano proprio allo stesso modo, tanto che le hanno punite pesantemente. E questo processo continua, purtroppo, anche oggi, visto che, dopo primi scambi, i listini hanno imboccato decisamente la via del ribasso: oltre l’1% in meno il Mibtel e più di un uno e mezzo l’S&P500. In decisa controtendenza rispetto alle altre borse del continente che davano, invece, segni di ripresa. Ed ancora peggio è andata nel prosieguo, visto che la prima parte della seduta si è avviata al termina, con il Mibtel che ha superato i due punti di ribasso e l'S&P/Mib i 3. Una caduta che non è stata frenata neppure dall’enfatico annuncio del piano delle grandi opere che è stato varato ieri dal Consiglio dei ministri allo scopo di rilanciare economia ed occupazione, i cui effetti miracolistici non si sono evidentemente prodotti. Come abbiano detto sono banche e assicurativi a trascinare giù il listino, con ribassi che vanno dai quasi sette punti di Unicredit ai quasi 10 di Ubi Banca. Ora non resta che sperare, per il bene di tutti, che da qui in avanti in nostro premier si astenga dal fare previsioni, tanto più inopportunamente ottimistiche. Condividi