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TERNI – “In Umbria c’è una rete di distribuzione di carburanti capillarmente diffusa e questo costituisce una risorsa per il territorio e per i consumatori”. Lo ha sottolineato l’assessore regionale alla promozione dello sviluppo economico Mario Giovannetti, commentando i risultati della ricerca sulla distribuzione di carburanti svolta dall’Agenzia Umbria Ricerche per l’Osservatorio regionale del commercio e presentata oggi nel corso di un convegno a Terni. “L’iniziativa odierna – ha detto Giovannetti – consente di mettere a fuoco le caratteristiche di un settore di rilievo per l’economia umbra, aprendo un confronto sugli assetti futuri e le normative di riferimento in Umbria, in un contesto nazionale in cui è in atto un dibattito molto articolato sugli scenari e le prospettive. L’approccio tra istituzioni, organizzazioni di categoria e consumatori – ha aggiunto - è indispensabile in una fase così particolare, in cui il costo dei carburanti è una voce obbligatoria e crescente degli acquisti delle famiglie e delle imprese e contribuisce inevitabilmente alla dinamica inflattiva e alla contrazione del potere di acquisto di altri beni e servizi”. La ricerca, illustrata dall’esperto Andrea Kaczamarek e dalla ricercatrice Chiara Vivoli dopo la presentazione del presidente e del direttore di “Aur” Claudio Carnieri e Anna Ascani, ha aggiornato la fotografia del settore al 31 dicembre 2006 in base ai dati forniti dai Comuni e, per la prima volta, con il coinvolgimento delle Agenzie delle Dogane di Perugia e Terni per le informazioni sugli erogati di carburante. Ne emerge che in Umbria ci sono 490 distributori di carburante, circa l’1% in più rispetto agli inizi del 2006, localizzati nella quasi totalità dei comuni umbri. La rete è dominata dalle otto società petrolifere che operano nel mercato italiano, ma è più elevata che a livello nazionale la presenza di “pompe bianche”, ossia senza un marchio riconducibile alle otto grandi compagnie petrolifere. Quanto agli impianti della “grande distribuzione organizzata”, la prima comparsa in Umbria è avvenuta nel 2007 a Collestrada di Perugia. “C’è stata una razionalizzazione degli impianti, se pure graduale – ha rilevato l’assessore Giovannetti – e una politica di investimenti non trascurabile, anche se è opportuna una maggiore diversificazione delle attività, con lo sviluppo di quelle definite ‘non oil’, che è cruciale per la crescita del settore rispetto alle esigenze del consumatore oltre che del reddito dei gestori”. Per l’assessore Giovannetti, sono necessari anche “impianti completi di tipologia autostradale lungo la grande viabilità che accompagnino la realizzazione e l’ammodernamento delle infrastrutture umbre. È un aspetto problematico di governo degli insediamenti – ha proseguito – mentre si registra anche per la prima volta, in modo incisivo e conflittuale, la tensione concorrenziale tra impianto della grande distribuzione organizzata e contesto del settore”. Lo scenario, secondo Giovannetti, è “complesso anche per il confronto normativo che non ha, al momento, ancora trovato un punto di composizione”. Da un lato c’è il parere della Agenzia per la concorrenza e il mercato che promuove “scenari di ulteriore liberalizzazione”, dall’altro c’è in discussione un disegno di legge, “dagli esiti imprevedibili nell’attuale situazione politica”, che “correla la promozione della concorrenza, l’abolizione di criteri come le distanze, al potere di programmazione delle Regioni e alla salvaguardia ambientale e del territorio”. Sullo sfondo, inoltre, c’è una procedura di infrazione della Comunità Europea che “potrà essere superata solo attraverso modalità di trasformazione e liberalizzazione del settore”. In Umbria, intanto, è “in corso il processo di definizione di linee guida regionali – ha detto l’assessore alla Promozione dello sviluppo economico – importante innanzitutto perché riconosce che, anche nelle materie commerciali in cui la competenza delle Regioni è piena, occorre costruire un nucleo normativo omogeneo, che consenta unitarietà del mercato per le esigenze dei consumatori e delle imprese, pur con la salvaguardia delle particolarità regionali”. Il confronto in atto con le rappresentanze del settore “è positivo – ha detto ancora Giovannetti – e la Regione partecipa con convinzione affinché il processo di riforma legislativa non si trascini all’infinito”. Il settore dei carburanti “deve trovare una sua collocazione nella legislazione integrata del commercio in via di definizione – ha proseguito – che superi una certa tradizione di separatezza”. “La Regione – ha concluso l’assessore - non può che incoraggiare il confronto interno al settore, che porti a punti di innovazione condivisa e, per quanto possibile, di composizione degli interessi, di riduzione della conflittualità a livello fisiologico e, in definitiva, a caratterizzare in un orizzonte di trasformazione l’evoluzione di un settore strategico per l’economia nazionale e regionale, con un giusto ruolo per tutti i protagonisti”. La modernizzazione del settore dei carburanti in Italia è prioritaria, da realizzare con lo sviluppo delle attività ‘non oil’, investimenti, un nuovo ruolo del gestore e un'apertura liberalizzante". Lo ha detto Umberto Carpi, consigliere del ministro allo Sviluppo economico Bersani per l'Energia e il mercato petrolifero, concludendo il convegno di Terni. Carpi, che non ha nascosto la difficoltà di parlare di prospettive derivanti dell'attuale situazione politica, ha sottolineato l'importanza del confronto che si è svolto oggi a Terni tra i principali protagonisti del settore, sulla base concreta della ricerca sulla rete umbra svolta per l'Osservatorio regionale del commercio. “Le Regioni, che svolgono un ruolo decisivo sulla rete commerciale - ha detto fra l’altro - hanno impostato una risposta al problema della procedura di infrazione della Comunità europea che non può essere assolutamente sottovalutato. Non è, infatti, pensabile che in Italia la grande distribuzione organizzata sia pressoché assente dal settore dei carburanti, a differenza del resto d'Europa. Il modello italiano - ha aggiunto - deve mantenere la presenza articolata sul territorio, ma deve prevedere anche uno sviluppo così come una modernizzazione del ruolo del gestore, altrimenti il settore è destinato a morire. Non c'è solo la questione del prezzo da affrontare, quanto quella dell'ottimizzazione della spesa, con la possibilità per chi va a comprare carburante di avere a disposizione altri servizi". Per Carpi, il pericolo peggiore è quello della "stasi, l'incapacità dell'intervento normativo e la mancanza di attenzione da parte della politica", con il blocco del disegno di legge attualmente al Senato. Ha invitato a non disperdere il lavoro portato avanti, con la redifinizione da parte delle Regioni dei piani regionali e la prosecuzione del confronto tra i vari attori del settore. L'intervento del consigliere del ministro Bersani è stato preceduto da una tavola rotonda sugli scenari e le prospettive del settore dei carburanti, presieduta dal dirigente del Servizio Commercio della Regione Umbria Enzo Santucci, alla quale hanno preso parte rappresentanti delle associazioni delle compagnie petrolifere e dei gestori. Tra le proposte emerse, quella del presidente di Coop Italia, Giorgio Raggi, di aprire un confronto tra grande distribuzione organizzata, gestori e compagnie petrolifere per individuare insieme linee di azione costruttive. In rappresentanza dei Comuni umbri, il presidente dell'Anci Paolo Raffaelli ha posto l'esigenza di regole condivise a livello nazionale "per star dentro all'Europa". Condividi