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TERNI – E’ terminata alle ex Officine Bosco la prima Conferenza provinciale su Ambiente e Salute promossa dalla Provincia di Terni in collaborazione con Università di Perugia, Arpa, Asl di Terni, azienda Santa Maria, Ordine provinciale dei Medici e Società italiana di Medicina generale e il patrocinio di Regione Umbria e Upi nazionale. Dai dati illustrati e dalle informazioni fornite è emerso che dal confronto fra le analisi degli anni ’80 e quelli del quadriennio 2000-2004 e del 2006 si sta assistendo ad un sensibile cambiamento e a un mutamento dei fattori che determinano l’attuale profilo di salute della popolazione ternana con vecchi parametri che stanno passano in secondo piano a favore dell’affermarsi di nuovi e elementi verso i quali rivolgere l’attenzione. Aumenta ancora la vita media e si riducono mortalità e natalità, la popolazione cresce quasi ovunque per l’apporto degli immigrati. L’allarme sino ad oggi manifestato per la situazione dell’ambiente fisico, è stato detto soprattutto nella relazione del professor Lamberto Briziarelli, può essere abbassato pur mantenendo e migliorando gli interventi di vigilanza, controllo ed intervento che sono stati messi in atto, mentre deve essere maggiormente elevato quello per la situazione dell’ambiente sociale, sotto molti aspetti, da quello economico a quello culturale, da quello societario a quello domestico. Sotto questo profilo è stato fatto osservare che il gradiente urbano-rurale si è pressoché azzerato relativamente alle influenze sulla salute derivanti dall’ambiente fisico e si ripresenta in modo accentuato proprio per quelle derivanti dagli aspetti sociali. Dal punto di vista delle malattie, il livello dell’incidenza tumorale e della mortalità si mantengono su medie nazionali e regionali, facendo riscontrare una diminuzione della mortalità ed evidenziando il fatto che la Asl di Terni mantiene una posizione al di sotto dei primi posti rispetto ad altre Asl della regione. Nel suo intervento l’Assessore provinciale all’Ambiente Fabio Paparelli ha posto l’accento sul protocollo d’intesa fra enti, istituzioni e soggetti interessati per la tutela e la salvaguardia dell’ambiente e per la promozione della salute. “Si tratta di una serie di impegni condivisi – ha spiegato - che dovranno portare alla crescita e allo sviluppo di una cultura della salute e ad un patto per la salute fondato sui centri di salute e sulle case per la salute che attraverso i presidi sanitari siano in grado di interpretare in maniera adeguate i profili di salute della popolazione e dare risposte concrete ed efficaci. E’ un sistema innovativo, una vera e propria ‘rete per la salute’ che coordini i soggetti deputati a scelte e politiche virtuose, indirizzando la programmazione territoriale verso bisogni ed obiettivi di salute, in linea anche con i principi della Carta di Ottawa”. Condividi