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PERUGIA – Una dettagliata ricostruzione dei percorsi “giotteschi” nei territori di Umbria, Toscana, Marche, Lazio, Campania e Veneto, una “sezione didattica che funge da introduzione alla mostra vera e propria” e che consentirà di “presentare le diverse declinazioni locali dell’eredità giottesca”: è la mostra nella mostra, “L’altro Giotto”, una sorta di introduzione e corollario alla grande esposizione “Giotto e il Trecento/ Il più sovrano Maestro stato in dipintura”, che sarà ufficialmente inaugurata giovedì 5 marzo a Roma, alle ore 18, presso il Complesso del Vittoriano, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica. Alla cerimonia d’inaugurazione de “L’altro Giotto” è previsto l’intervento della presidente della Regione Umbria Maria Rita Lorenzetti. Nell’ambito dei “percorsi regionali” (alla cui organizzazione hanno partecipato le 6 regioni coinvolte), sarà possibile vedere (attraverso una “comunicazione integrata” che si avvarrà di riproduzioni fotografiche e filmiche, di testi esplicativi ma anche delle più sofisticate tecnologie) le tante opere che, per la loro natura monumentale o per l’estrema fragilità conservativa, non è stato possibile trasferire a Roma per la mostra “Giotto e il Trecento”, ma che – sottolinea una scheda dei curatori – “sono imprescindibili per una giusta valutazione ed apprezzamento del genio straordinario di questo artista-simbolo del Medioevo, che proprio con la tecnica ‘a fresco’ ha scritto alcune delle pagine più mirabili della storia dell’arte italiana”. In Umbria la produzione giottesca è notevolissima: soprattutto in considerazione della vastità delle superfici affrescate, viene ritenuto verosimile che il pittore abbia lavorato in collaborazione con la sua bottega e avvalendosi di aiuti locali. Condividi