silvestrini-ospedale.jpg
Un'Umbria sempre più "anziana", con una spesa sanitaria a rischio di sostenibilità e con la necessità di razionalizzare le prestazioni per ridurre le liste di attesa: sono, questi, alcuni dei problemi affrontati dal nuovo piano sanitario, così come li ha proposti l'assessore Maurizio Rosi alla terza commissione del consiglio regionale, che ha formalmente avviato l'esame del nuovo piano. Il presidente dell'organismo, Enzo Ronca, ha distribuito a tutti i membri un corposo dossier sulle osservazioni al piano emerse dai vari incontri partecipativi. ''L'Umbria in futuro - ha detto Rosi in commissione - dovrà fare i conti soprattutto con le patologie tipiche della popolazione anziana. Siamo noi la prima regione italiana per invecchiamento e per attesa di vita, perché sulla Liguria pesano i circa 4.000 pensionati che ogni anno si trasferiscono in riviera. Pensiamo di rispondere alle patologie nuove e ricorrenti legate proprio alla età avanzata, come cardiologia, oncologia, Alzheimer, con ospedali ormai in gran parte rinnovati, che dovranno lavorare in rete garantendo lo spostamento dei pazienti verso i servizi migliori e con la successiva degenza, non superiori ai due mesi, in residenze sanitarie assistite''. Dopo aver evidenziato il rischo che, dopo il 2010, la spesa sanitaria umbra possa ''non essere più sostenibile per effetto dei tagli, dei bassi incrementi annuali delle entrate (più 3 per cento) e delle richieste di aumento dei Lea, i livelli essenziali di assistenza'', Rosi ha parlato delle liste di attesa. A suo giudizio ''non esistono per i casi veramente gravi, perché il sistema dell'emergenza-urgenza è in grado di farvi fronte, anche se - ha sottolineato - dobbiamo constatare che purtroppo di 100 analisi fatte nei nostri laboratori, una percentuale altissima, ben undici, non vengono mai ritirate''. Per Rosi, ''la sanità di domani dovrà fare i conti anche con rapidi cambiamenti delle abitudini sociali consolidate come la morte degli anziani in ospedale, che un tempo le famiglie cercavano di evitare ad ogni costo e che invece oggi cercano di assecondare, creando nuovi problemi logistici ed organizzativi''. Condividi