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di Isabella Rossi Si chiama Centro “Barbara Cicioni” e dalla prossima settimana sarà a disposizione di tutte le donne che cercano una via di scampo ai maltrattamenti e alla violenza, fisica o psicologica, manifesta e minacciata. Per contattarlo sarà sufficiente fare il 1522. La struttura che si trova a Castel del Piano - in via Luciani 59 – sarà presenziata da volontarie che saranno a disposizione, in caso di necessità, 24 ore su 24. Per ora un piccolo appartamento con una capienza massima di 6 posti letto ma dove sarà possibile ospitare anche dei bambini. Un dato importante, visto che ad essere colpite da violenza reiterata sono soprattutto le madri. Le altre donne trovano spesso rifugio da amiche o parenti, ha spiegato l’avvocata Teresa Manente che rappresenta il Comitato 8 marzo, parte civile al processo per l’omicidio di Barbara Cicioni, e che sta si sta occupando anche della formazione delle volontarie del centro. Sinora il Centro "Barbara Cicioni" è stato finanziato attraverso fondi gestiti dal Cesvol, il Centro Servizi per il Volontariato di Perugia, ma per poter assicurare la continuazione di questo servizio, che permette anche all’Umbria di colmare finalmente una grave lacuna, un vuoto di civiltà e di democrazia, annettendola alla rete nazionale dei centri antiviolenza, sarà necessaria in futuro una fonte stabile di finanziamento, sancita da una legge regionale come avviene nelle altre regioni italiane. Condividi