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ROMA - 5 in condotta a raffica agli scrutini intermedi, con la sorpresa che per la prima volta le lingue sorpassano la matematica per numero di insufficienze. Dai dati forniti dal ministero dell'Istruzione al termine degli scrutini del primo quadrimestre nella scuola secondaria di secondo grado merge che il 72% degli studenti ha riportato almeno una insufficienza (lo scorso anno erano il 70,3%). Le più gravi carenze si segnalano negli Istituti professionali (con l'80% dei ragazzi che ha riportato insufficienze) e nelle regioni del Centro Sud, dove c'è anche il record dei 5 in condotta. Agli Istituti Professionali seguono gli istituti tecnici con il 78,1% dei ragazzi con almeno un'insufficienza, poi i licei artistici e gli istituti d'arte, gli ex istituti magistrali, i licei scientifici e i classici. La palma di studenti "più bravi" è andata ai ragazzi del Liceo Linguistico, dove il 40,1% è arrivato agli scrutini intermedi senza insufficienze. Le carenze si riscontrano in modo abbastanza uniforme tra le diverse zone del paese (Nord 70,1%, Centro 74,0%, Sud ed Isole 74,4%). Ma le insufficienze al sud crescono. Tra le discipline, le lingue straniere superano la matematica e diventano la materia che registra il maggior numero di insufficienze, con il 63,3% (il 62,2% lo scorso anno). Per quanto riguarda i 5 in condotta, sono stati 34.311, dei quali 8.151 con la sola insufficienza in comportamento. I più indisciplinati negli istituti professionali, seguono i tecnici. Nella scuola media i ragazzi con almeno una insufficienza sono stati il 46%, ma a differenza delle scuole superiori le carenze si distribuiscono in modo abbastanza omogeneo tra le principali discipline. Il ministero ha diffuso anche un campione statisticamente significativo delle rischieste di iscrizione alle scuole elementari. Un sostanziale "bocciatura" del modello del maestro unico: sei famiglie su dieci hanno scelto l'orario scolastico delle 30 ore, mentre il 34% chiede la 40 ore. Analizzando le iscrizioni per l'anno scolastico 2009/2010 di un campione di circa 900 scuole rappresentative e distribuite tra tutto il territorio nazionale risulta dunque che il 3% abbia scelto le 24 ore, il 7% le 27 ore, il 56% le 30 ore, il 34% le 40. Condividi