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CITTA' DI CASTELLO - Nuove prospettive di utilizzo per l’ex convitto dell’Agraria di Città di Castello. Oltre ad ospitare da qualche mese il terzo polo di cottura del servizio Ristorazione scolastica del comune tifernate, potrebbe diventare anche una sede di accoglienza per gli studenti delle scuole del territorio e estendere il servizio mensa anche al personale docente degli istituti locali. Il progetto è stato annunciato dall’assessore alle Politiche e all’Edilizia scolastica della Provincia di Perugia Massimo Buconi, che ha visitato i locali, insieme al dirigente Massimo Vasapollo, accompagnato dagli assessori Luciano Bacchetta e Rossella Cestini e dalla dirigente dell’istituto “Patrizi-Baldelli”, Anna Maria Giacalone. “Oltre a rappresentare un servizio all’avanguardia” ha dichiarato Buconi “il terzo polo è un esempio concreto di come il patrimonio di edilizia scolastica che conserviamo possa essere utilizzato per elevare la qualità delle prestazioni pubbliche e allargarne la fruizioni, determinando importanti economie di scala e garantendo la sostenibilità dei servizi, senza gravare sul cittadino. Il terzo polo di cottura è stata allestito in un’intera ala del complesso. Il confezionamento dei pasti segue criteri moderni e razionali per alleggerire il carico produttivo delle due strutture già attive a Cerbara e Cornetto e ridurre i tempi di latenza. Oltre al terzo polo, l’anno scolastico 2008/2009 ha scandito la firma del nuovo capitolato e l’arrivo di un menù tutto biologico sulle tavole degli oltre duemila utenti delle mense scolastiche di Città di Castello. Il rinnovo del capitolato con il soggetto appaltatrice, il Compass Group di Milano, ha infatti introdotto a pieno regime l’uso di alimenti con tracciabilità e certificazione. Dopo l’uso della carne chianina, il passo successivo è stato incrementare i prodotti biologici ai sensi della legislazione comunitaria per quanto riguarda frutta, verdura, pasta, legumi secchi, uova, riso, farina, pasta, pane, carni avicunicole, yogurt, latte, burro, mozzarella, olio extra vergine di oliva, cereali, aceto e succhi di frutta, avvalendoci del mercato equo e solidale per banane, cacao, biscotti, barrette al cioccolato, così da coprire un’ampia gamma di alimenti che nell’infanzia costituiscono la base dell’alimentazione. Nello specifico il paniere prevede: olio extra vergine di oliva Dop ‘Umbria’, prosciutto di Norcia e di Parma, mortadella di Bologna Igp, caciotta umbra tradizionale, lenticchie umbre tradizionali, passatelli umbri tradizionali, bresaola punta d’anca Igp, parmigiano reggiano, ricotta romana Dop, pecorino romano Dop. “Il bilancio di questi primi mesi è positivo” ha dichiarato l’assessore alle Politiche scolastiche del comune tifernate Rossella Cestini, aggiungendo che “Accogliendo le proposte e gli stimoli provenienti dallo studio di fattibilità presentato nel 2007 dal Gal Alta Umbria, è stato definito un modello di ristorazione collettiva basato sulla utilizzazione prevalente e la conseguente valorizzazione dei prodotti di qualità della nostra agricoltura, su cui costruire percorsi didattici e trasmettere sane abitudini alimentari. Questo risultato è il frutto di un importante lavoro di squadra tra gli uffici del comune, la ASL1 e le associazioni di categoria, la Seac e la Compass Group. Il servizio del comune di Città di Castello infatti fornisce non solo il territorio ma anche le scuole di San Giustino, di Citerna ed una serie di altri soggetti privati per un totale di oltre duemila pasti al giorno e per ora sia i genitori che gli utenti hanno notato un significativo miglioramento nella qualità dei pasti e nei tempi di consegna. E questi erano gli obiettivi che ci eravamo posti”. Condividi