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TERNI – “L’accordo italo-francese sul nucleare è un atto unilaterale del Presidente del Consiglio che possa sopra la testa degli italiani e del Parlamento”. Lo afferma Roberto Forbicioni (Sd) in una nota nella quale si dichiara contrario all’intesa Berlusconi-Sarkozy sulla costruzione di centrali nucleari sul suolo nazionale. “E’ una decisione – aggiunge Forbicioni – che non rispetta il volere dei cittadini che si erano già espressi con il noto referendum dell’87 bocciando il nucleare in Italia. In questo modo si elude la volontà popolare e non si mette in grado nemmeno il Parlamento di pronunciarsi”. Forbicioni ricorda poi di aver presentato nell’ultima seduta del Consiglio provinciale una mozione firmata anche da Giuseppe Ricci (Sd), Bruno Capalti (Prc), Danilo Buconi (Sin. Unit.), Gabriella Tassi e Roberto Montagnoli (Pd) nella quale si chiede un impegno della Provincia “affinché resti valido il referendum del 1987 e si adotti un piano energetico nazionale basato sulle fonti rinnovabili e sul risparmio energetico, sviluppando politiche di autosufficienza diffusa sul territorio e traslando questi principi anche al piano energetico regionale”. Nella mozione i proponenti ricordano poi che “la percentuale di energia nucleare nel mondo ammonta soltanto al 6,4% del totale delle energie e sconta ancora un tasso di incidenti considerevole. Molte regioni dopo l’87 hanno fatto ricorso ad energie non nucleari incentrate sul risparmio e sulle fonti rinnovabili e non sarebbe facile oggi individuare siti con le sufficienti garanzie di sicurezza e lontananza dai centri abitati, tenendo conto che le centrali nucleari emettono anche CO2 e gas serra che alterano il clima e costituiscono un pericolo per l’uomo e l’ambiente”. Condividi