cooperazione sociale.jpg
Il forum regionale del terzo settore vuol mettere in evidenza alcune problematiche sociali che stanno entrando prepotentemente sulla scena. Da un lato la situazione sociale nella regione: a partire dalla povertà, vedi i dati Aur, preoccupante ; non sembrano essere presi provvedimenti sistemici in grado di invertire la tendenza. In questa regione che condivide con altri il primato della riforma psichiatrica, c' è una caduta del livello dei servizi, sempre minacciati da tagli. Le famiglie hanno fatto ricorso alle badanti, pagando in prima persona la presenza di persone non autosufficienti, alimentando un mercato non regolato, privo di garanzie e tutele per gli anziani, le loro famiglie e i cittadini stranieri. Per non parlare dell'emergenza educativa che attraversa le giovani generazioni, con molteplici dipendenze che ne minano il futuro . Manca totalmente un pensiero innovativo che traghetti verso un nuovo welfare, ciascuno tende a coltivare il proprio orticello (ma le risorse calanti non bastano per tutti ) . Il welfare, a parole da tutti difeso, ha in realtà un ruolo marginale nelle politiche di sviluppo regionale. Necessita una nuova visione che veda il welfare fondamentale per un nuovo e diverso sviluppo . In questo contesto uno degli aneli più deboli risulta essere la cooperazione sociale che con i suoi 5.000 operatori/operatrici rischia di terminare ingloriosamente il suo cammino ricco di conquiste civili in questa regione. Basti pensare al ruolo avuto dalle cooperative sociali umbre nella chiusura dell'ospedale psichiatrico con l'apertura di servizi non istituzionalizzanti e più in generale nell'innovazione delle politiche di welfare regionale. Il costo dl lavoro da 2007 al 2009 è aumentato del 13 % . I costi delle gestioni ( materiali, vitto, energia, carburanti) sono aumentati. La sicurezza doverosa , se applicata in modo serio costa! La qualità dei sevizi (se la si vuol mantenere in questa regione) rappresenta un costo! In questi anni sono stati effettuati tagli ai costi generali che in qualche cooperativa sociale sono scesi all'8-9 %. Questi tagli hanno inevitabilmente colpito la mutualità interna e la solidarietà esterna! Sul versante ricavi non c'è stato un pari aumento del tariffario regionale . Da mesi sono stati sollevati questi problemi (c'è stato anche uno sciopero dei lavoratori per sollevare il problema), ma nonostante i ripetuti appelli le istituzioni recitano il ritornello " le coop costano troppo, hanno costi generali elevati " non prendendo a cuore le problematiche che questo mondo solleva. L'ultima fatto rilevante è relativo all'Irap. Il Dap sostiene (politica delle entrate, pag. 171) che la regione ha fatto la scelta politica del blocco della tassazione derivante dalla consapevolezza che in un momento di una certa difficoltà congiunturale a livello nazionale non sarebbe stato comunque utile e opportuno operare sul versante di una manovra delle aliquote e basi imponibili, ovviamente per quanto di competenza regionale, incrementando il livello di pressione fiscale. Si viene a scoprire invece che viene aumentata la tassazione regionale per un solo soggetto: la cooperazione sociale di tipo A che nel 2008 era esente da Irap mentre nel 2009 dovrà pagare l'Irap con un'aliquota pari al 2,9%, con un pesante aggravio del costi che in un momento di difficoltà mette in pericolo la sopravvivenza di questo mondo. Giustamente si fanno manifestazioni e tutti difendono aziende che chiudono con 60 dipendenti, ma come mai per 5.000 lavoratori impegnati nella cura dei nostri figli, dei nostri anziani e delle fasce più deboli delle nostre comunità non si leva una voce? Stiamo vivendo un momento straordinariamente difficile. Pertanto chiediamo ai consiglieri regionali di fare scelte consapevoli. Chi ha la responsabilità di guidare la nostra regione deve essere consapevole che in questo momento la scelta di difendere la cooperazione sociale, o quella di far finta di niente, può pregiudicare un percorso di crescita sociale ed imprenditoriale lungo trent'anni!! Condividi