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NORCIA - Veleggia verso il pieno successo di pubblico e di critica la 46esima edizione di NERO NORCIA, mostra-mercato del tartufo nero Pregiato e dei Prodotti Tipici di qualità. Complice il meteo favorevole (buone le condizioni di tempo previste anche per oggi) la seconda giornata dell’evento più gustoso dell’anno ha registrato un buon numero di presenze anche se le notizie sulla neve diffuse all’inizio della settimana hanno spinto molte famiglie a scegliere la domenica per una visita agli oltre 200 stand allestiti per le vie e le piazze del centro storico di Norcia. La giornata è stata caratterizzata dall’apertura ufficiale dell’Officina del Gusto, la scuola di cucina gestita da Epta-Confcommercio in collaborazione con il Cedrav (Centro di documentazione e ricerca antropologica della valnerina) e gli chef di EATALIAN STYLE CORPORATION. I 32 posti disponibili per ogni singola sessione (la prima alle 11 e la seconda alle 16.30) sono andati completamente esauriti. Anzi, si è registrato il fenomeno dell’over-booking che sta spingendo gli organizzatori a prendere in esame di istituire una terza sessione già a partire da oggi. La scuola di cucina Officina del Gusto, che ha aperto ieri proprio con il protagonista di Nero Norcia, il Tartufo nero Pregiato, resterà aperta oggi e riaprirà poi i battenti sabato prossimo 28 febbraio. Andrea Tiberi e Antonio Petruzzi gli chef che hanno preparato prelibatezze a base di tartufo nero. Oggi, invece, toccherà a lenticchie e legumi della Valnerina. Prosegue anche l’intenso programma convegnistico. La giornata di ieri si è aperta con l’incontro sul tema “Le produzioni agricole e zootecniche in Valnerina – Ipotesi di sviluppo”, durante il quale i diversi relatori hanno messo in luce come l’investimento nella tartuficoltura, operata in maniera intelligente enel pieno rispetto ambientale, possa essere remunerativo per il presente e per il futuro, ma soprattutto può rappresentare un modello di sviluppo autenticamente sostenibile. Il professor Mattia Bencivenga, del dipartimento di Biologia Applicata della facoltà di Agraria dell’università di Perugia, ha fatto notare come oggi le tartufaie naturali stiano scomparendo abbastanza velocemente. Il tartufo nasce in “territori rifugio”, laddove cioè i terreni non siano continuamente stressati da colture diverse e semi intensive. In Italia non c’è la mentalità di destinare un campo alla coltivazione di tartufo attraverso l’impiantamento di piante micorizzate come avviene, ad esempio in Francia. Eppure un simile investimento sarebbe altamente remunerativo perché è dimostrato che tartufaie fatte nascere in terreni idonei e con una minima manutenzione da parte dell’uomo possono produrre anche centinaia di chili di tartufo nero pregiato l’anno. Argomento, questo della coltivazione di tartufo, che viene affrontato anche nel convegno di stamani organizzato dall’Associazione Tartufai e Tartuficoltori “Pietro Fontana” (ore 9.30 Palazzo comunale). Ieri pomeriggio hanno preso il via anche le dimostrazioni del vivo degli antichi mestieri. Nei giardini pubblici fuori Porta Romana, Vincenzo Ciani, maniscalco da tre generazioni, ha fatto vedere la dimostrazione di un cavallo da lavoro. All’evento hanno assistito molti bambini. Oggi, alle 10 in piazza Sergio Forti (vicino Porta Ascolana), sarà la volta del casaro, mentre nel pomeriggio, ore 15, sempre in piazza Forti, gara di abilità tra esperti norcini che si cimenteranno nella lavorazione della salsiccia. Sempre ieri pomeriggio, al termine della presentazione del libro di Fernando Crociani Baglioni “Labaro e Medagliere – I Cruciani o Crociani di Serravalle di Norcia nel Ducato di Spoleto”, il sottosegretario alle Politiche Agricole, on. Antonio Buonfiglio, ha fatto visita al commissario straordinario del Comune di Norcia, vice prefetto della provincia di Perugia, Giancarlo de Filippis. Condividi