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di Nicola Bossi C'è una storia che meglio di altre dimostra come a Perugia ci sia stata una cappa massonica in grado di pilotare la società a proprio piacere. E' il caso Narducci che, dopo i clamori iniziali, è diventato un qualcosa da mettere su un trafiletto. Segno che le forze contro il Pm Mignini si fanno sempre più forti. Francesco Narducci è stato ucciso, è stato scambiato il suo cadavere al fine di nascondere le ragioni dietro all'omicidio ed è stato tutto avvolto da una nebbia perugina elaborata da massimi vertici delle istituzioni, delle forze dell'ordine e dei potentati locali. Questo almeno secondo il Pm Mignini che ha inquadrato la vita, la morte e le opere di Narducci all'interno delle dinamiche del Mostro di Firenze. A Firenze, proprio in queste ore nell'Indagine sul Mostro Ter, il Pm Canessa - che non è certamente un'amico di Mignini - ha raggiunto lo stesso risultato. Francesco Narducci, indentificato da moltissime persone vicino ai compagni di merende, partecipava alle orge e ai riti con i feticci. Il deus ex machina era il farmacista Calamandrei, un orpotopedico, un dermatogolo, un imprendintore e altre figure importanti. Il Pm non si è limitato a scoprire la vita del Narducci a Firenze ma ha detto chiaramente che la sua morte è stata camuffata. Da Chi, quando e perugie? E qui entra in gioco il Pm Mignini da perugia. Uno dei mandanti dell'uccisione del medico è proprio il suoi migliore amico: Calamandrei. Che avrebbe fatto agire qualche sicario perchè non si fidava più del medico. Ma il Narducci prima di andarsne con la barca, aveva lasciata scritta una leffere nella quale forse si accusava ed accusava. Lettera che secondo i guardiani della casa di San Feliciano era spata presa dal Pade o dal Fratello. Per paura di distrugguere una famiglia, è stata scatenata la rete di protezione massonica che ha bloccato i controlli sanitari, i giornali, ha messo a disposizione un doppio cadavere e come se non bastasse ha tenuto il segreto per 17 anni. Poi è arrivato Mignini. Ma qualcuno, agenti della Questura, si è immediatamente recato a Firenze in un indirizzo sicuro dove abitava Narducci. Hanno fatto irruzione presi dei feticci dal frigo e poi sono andati a nasconderli da qualche parte. L'indirizzo era sulla lettera? Insomma una cappa perfetta che però sta venendo fuori lentamente grazie a Mignini e a Canessa che hanno individuato copertori, mandanti e operazioni parallele. Ora Canessa ha chiesto l'ergastolo per Calamandrei, l'amico di Narducci che lo avrebbe ucciso. Mentre a Perugia Mignini, nel suo momento d'oro, è stato lasciato solo dal suo pool di magistrati che lo affiancavano: si sono ritirati perchè non condividono certi passaggi. Condividi