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La vicenda giudiziaria che ha portato al sequestro dell’inceneritore ASM sta arrecando inquietudine e preoccupazione nell’ intera comunità della conca ternana e di conseguenza anche in quella di Narni. Le accuse parlano di disastro ambientale dovuto ad emissioni in atmosfera di sostanze inquinanti quali diossina ed acido cloridrico, all’immissione nel fiume Nera di metalli pesanti attraverso le acque reflue e di contaminazione del terreno di stoccaggio. Inoltre, con il blocco dell’inceneritore, tutto il sistema di smaltimento sembra essere in sofferenza in quanto il territorio è attrezzato solamente con l’alternativa della discarica. I consiglieri Morelli (RC) e Scorzoni (Pdci) hanno presentato per fare chiarezza sui possibili danni ambientali e sulle urgenze da mettere in campo una interpellanza rivolta alla Giunta di Narni. "Analizzando la questione in termini esclusivamente di gestione dei rifiuti - spiegano i consiglieri - tutto ciò sta dimostrando come il nostro sistema di smaltimento concentrato sull’incenerimento e sulla discarica sia estremamente debole da un punto di vista gestionale e sia pericoloso da un punto di vista ambientale e sanitario. È inaccettabile inoltre pensare che un moderno, efficiente ed ecologico sistema integrato dei rifiuti possa dipendere dal riproporre incentivi pubblici (CIP 6) in favore dell'incenerimento degli stessi. L'azione svolta dall'Unione e dal Governo Prodi con la Finanziaria 2007, che ha consentito di destinare fondi e risorse pubbliche esclusivamente alle vere fonti rinnovabili, è un patrimonio politico che la Sinistra e gli ecologisti, oggi Sinistra e L’Arcobaleno, vogliono difendere e rivendicare anche a Narni. La problematica dello smaltimento dei rifiuti deve essere affrontata dagli enti competenti e dalle forze politiche e sociali il prima possibile affinché non si raggiunga anche in Umbria la criticità della regione campana". È opportuno quindi, per i consiglieri, pensare i rifiuti dall’inizio del ciclo ovvero dalla loro produzione, prendendo coscienza del fatto che nessun sistema di rifiuti può essere ambientalmente sostenibile se continuiamo a produrre oltre 1,5 kg di spazzatura pro capite al giorno. A fronte di queste riflessioni e data l’imminente stesura del piano regionale dei rifiuti i consiglieri hanno chiesto alla Giunta: - Sollecitare nel più breve tempo possibile l’approvazione del piano rifiuti regionale da parte del Consiglio Regionale, alla cui stesura sia garantita la massima partecipazione delle associazioni ambientaliste e dei consumatori;- garantire il principio di prossimità per ogni tipologia di rifiuto (speciale e non); - garantire una gestione pubblica del ciclo della raccolta e del trattamento dei rifiuti; - lavorare ad un impegno concreto per la riduzione alla fonte dei rifiuti; - raggiungere il 65% minimo di raccolta differenziata entro il 2012; - mantenere una costante informazione alla cittadinanza sulle modalità di raccolta e di smaltimento dei rifiuti; - incentivare le amministrazioni più virtuose nella raccolta differenziata con opportuni riconoscimenti anche di natura economica; - impegnarsi per l’attivazione di un sistema economico/imprenditoriale che determini la creazione di filiere produttive del recupero e del riutilizzo, nonché del biodegradabile. Condividi