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PERUGIA - Un dato fra tutti, a riprova della crescita conosciuta negli ultimi anni dalla Clinica ortopedica e traumatologica di Perugia, diretta dal Prof. Auro Caraffa: nel 2007 il 52% dei pazienti operati dal prof. Giuliano Cerulli, proveniva da fuori regione, a conferma - ha spiegato lo stesso chirurgo – che la Clinica “ha rafforzato la propria efficienza in ambito nazionale, grazie alla ricerca e all'informazione scientifica che viene continuamente perseguita dai medici della struttura”. I dati di questa attività sono stati illustrati in una conferenza stampa che si è svolta stamani al Santa Maria della Misericordia, presente il direttore generale dell'Azienda ospedaliera, Walter Orlandi. Il prof.Caraffa si è soffermato, fra l'altro, sulle tecniche innovative per l'applicazione di protesi del ginocchio, della spalla e dell'anca, che permettono una ripresa dell'attività motoria in tempi sempre più brevi e con un basso grado d'insuccesso o complicanze che si è attestato sul 2,3%. Nella circostanza è stato anche sottolineato il modello organizzativo che ha portato la Clinica ortopedica di Perugia ad integrarsi con le altre strutture ospedaliere del territorio, così - è stato anchd detto – “sempre più emerge che è l'equipe dei medici ad andare incontro ai pazienti, per favorire il cittadino ed evitare, dove possibile, costosi spostamenti”. Quanto agli altri dati, va considerato che nel 2007, al Pronto soccorso traumatologico sono stati visitati 7.593 pazienti. Quasi 4.000 i ricoveri, e nel 75% dei casi i pazienti sono stati sottoposti ad intervento chirurgico. Le visite specialistiche ortopediche nei diversi ambulatori sono state circa 16.000. Complessivamente gli interventi chirurgici sono stati 3.900, nel 38% dei casi su pazienti provenienti da fuori regione. Sono attualmente 1.271 i pazienti in lista di attesa per interventi chirurgici ortopedici. Fra gli obiettivi da perseguire – è stato spiegato - quelli di “curare di più il rapporto medico-paziente, migliorare il rapporto con le strutture sanitarie territoriali e con il medico curante, rendere la Traumatologia di Perugia un centro di riferimento nazionale”. Condividi