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di Daniele Bovi A nulla è valso il blocco degli stipendi e i vari ritiri forzati. La partita che per molti, a sentire quanto detto in settimana dal presidente Covarelli, doveva essere l'ultima spiaggia per dimostrare chi meritasse di portare la maglia dei Grifoni e chi no, è stata un disastro. Quattro i gol incassati dai biancorossi in casa della capolista Gallipoli e tutti a casa. Due quelli annulati ai pugliesi per fuorigioco, per un totale di sei. Al Perugia di oggi sarebbe servito un pallottoliere. Gallipoli è un campo dove si può perdere, è ovvio, ma non perdere la faccia rimediando un'altra brutta figura. A questo punto ora tutti gli scenari sono aperti. Sarri verrà silurato? Alla rosa dei giocatori verranno strappati parecchi petali? E dire che per la truppa, o meglio, per l'armata Brancaleone di Sarri, le cose non si erano messe poi così male. Al 25’ infatti Del Core aveva trovato lo spunto giusto per il gol del vantaggio. Illusione che dura lo spazio di due minuti quando, beffa delle beffe, è proprio l'ex grifone Ciro Ginestra a pareggiare i conti. Non contento, Ginestra al settimo della ripresa manda al tappeto i biancorossi con una punizione che fa scorrere già, a secondo tempo appena iniziato, i titoli di coda sulla partita. A dare alla sconfitta poi le dimensioni della disfatta ci pensano i gallipolini Marzeglia al minuto 88 e Zampa centoventisecondi più tardi. Un ko pesantissimo che significa questo: Perugia sempre più lontano dal treno buono che porta alla B (Foggia e Cavese sono ormai a 9 punti, difficile una rimonta), mentre il forcone del diavolo della C2 punge le terga dei grifoni: i play out sono solo a tre lunghezze. Domenica il Potenza arriva al Curi. Che depressione. Condividi