raffaelli.jpg
TERNI - La discussione del consiglio comunale di Terni sul problema dei rifiuti, dopo il sequestro giudiziario dell'inceneritore dell'Azienda speciale multiservizi, è stata interrotta ieri sera, poco prima delle 21, e verrà ripresa domani pomeriggio quando, secondo tutte le previsioni dovrebbe essere approvato l'atto di indirizzo illustrato dal sindaco, Paolo Raffaelli, ed approvato dalla giunta comunale determinando, quindi, il ricompattamento dell'intero centro-sinistra. Il documento, come abbiamo anticipato ieri, prevede che sia la terza commissione consiliare, competente in materia ambientale, a discutere ed eventualmente approvare alcune ipotesi alternative al risanamento (revamping impiantistico) del termovalorizzatore. Le ipotesi prospettate da Raffaelli sono quattro: la produzione di combustibile da rifiuto da conferire in vendita ad impianti industriali idonei allo smaltimento; il trattamento biomeccanico dei rifiuti, con recupero di materia e di energia con specifico riferimento al biogas; la gassificazione dei rifiuti; lo spostamento della termovalorizzazione della frazione secca prodotta dall'impianto di preselezione di Asm presso il vicino impianto di Terni-Ena. L'Asm, in merito, illustrerà in tempi brevi, con specifiche schede tecniche scientifiche, la traduzione in operatività di queste proposte avanzate. Lo stesso Paolo Raffaelli è intervenuto nel dibattito in qualità di consigliere comunale, polemizzando apertamente con le minoranze che avevano tra l’altro criticato questa prospettiva, parlando di “scaricabarile” poiché a loro parere non dovrebbe essere una commissione consiliare a prendere decisioni operative o iniziative in grado di realizzare le verifiche che dovrebbero portare ad una scelta di fondo, bensì la stessa giunta comunale. “Provo amarezza e pena – ha detto il sindaco - perché sento in quest’aula sentenze già emesse, come se fossimo in un’aula di tribunale. A qualcuno evidentemente non importa che tutti i dati degli enti certificatori dicano il contrario di quanto affermato nelle accuse. Ritengo perciò che non si possa condannare sulla base di informazioni di garanzia e sono certo che potrò dimostrare la verità delle cose non solo a livello personale, ma per la salute dei ternani: ritengo infatti che l’obiettivo non sia la dimostrazione della non responsabilità del sindaco, quanto piuttosto quella della non sussistenza dei fatti” Raffaelli ha anche replicato che la risposta politica c’è e c’è stata. “Noi – ha concluso il sindaco - risponderemo alla città di quanto di buono e di quanto di meno buono abbiamo fatto. Gli impianti di termovalorizzazione li abbiamo ereditati; la raccolta differenziata l’abbiamo presa sotto il 10%. La tariffa era tra le più alte d’Italia. Il livello di pulizia della città di nove anni fa e quello di oggi sono sotto gli occhi di tutti”. Condividi