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Una ragazza spensierata e felice che se ne andava in giro per Perugia quasi sempre in compagnia delle sue amiche e alla quale non piaceva avere contrasti con le persone. Una ragazza sensibile e premurosa, interessata alla cultura e in costante filo diretto con la madre malata in Inghilterra. E’ questo il profilo di Metz che emerge dai racconti delle sue amiche. Robyn, Amy, Sophie, Nathalie, Jade, Samantha ed Hellen hanno deposto oggi in un’udienza durata quasi dieci ore. E non sono state ore facili. Le ragazze sono apparse un po’ intimorite e visibilmente provate dallo stress emotivo di rivivere quel terribile 2 novembre del 2007, quando appresero della tragica morte della loro amica. Per tutte e sette le amiche Amanda quel giorno non solo non piangeva, ma non si mostrava affatto dispiaciuta. “Lei e Raffaele si baciavano, scherzavano e hanno anche riso” ha riferito Robyn, lunghi capelli castani, fisico asciutto e un paio di occhiali che nascondono i tratti delicati. “Raffaele ed Amanda si comportavano in mondo molto inappropriato” ha raccontato Amy. Amanda quel giorno faceva inoltre smorfie come le linguacce o incrociare gli occhi. Questo mentre le amiche di Metz e le coinquiline italiane erano visibilmente sconvolte e sotto shock. Robyn, afferma di aver detto ad Amanda: “speriamo che almeno non abbia sofferto!” La sua risposta: “che cazzo credi? E’ morta dissanguata”. In quel momento nessuna conosceva le circostanze della morte della giovane inglese. Anche Nathalie, ricordando quella sera, riferisce di aver augurato che l’amica non fosse morta sola. La giovane americana avrebbe fornito, anche in questo caso, una risposta sorprendente: “le hanno tagliato la gola ed è morta lentamente e con sofferenza”. Nathalie riferisce, inoltre, di averla sentita raccontare al telefono, mentre girava per la stanza parlando ad alta voce: “ho trovato Metz in un armadio, con una coperta sopra di lei”. Ma all’apertura della sua stanza, quella mattina del 2 novembre, sarà l’ispettore Michele Battistelli, della Polpost, a vedere per primo il corpo di Metz disteso sotto ad una coperta dalla quale spuntava un piede. Anche Samantha riferisce di una telefonata "ad alta voce" in cui Amanda illustrava la sua scoperta del cadavere di Metz dentro all’armadio e con “un piede che spuntava dalla coperta”. In quella tragica giornata Robyn, come Amy, ricorda di aver fatto conoscenza con Raffaele Sollecito. Fu lui a presentarsi cercando di spiegare alle ragazze in inglese cosa era successo ma avrebbe avuto qualche difficoltà a raccontare la storia del calcio (che lui diede nel tentativo di aprire la porta di Metz chiusa a chiave, ndr). “L’aiutai a spiegarci in inglese la storia del calcio alla porta” riferisce Robyn. Raffaele raccontò, inoltre, che Amanda aveva dormito da lui quella sera. Un’udienza lunga e sofferta che ha riunito per un giorno le amiche di Metz. Qualcuna di loro ha pianto. Altre hanno parlato tenendo lo sguardo sempre rivolto a terra, la voce rotta o quasi sussurrata. Non così per Amanda che oggi, dopo la sua dichiarazione d’innocenza, è apparsa tranquilla e rilassata. Anche Raffaele era di buon umore. Ha guardato spesso verso il pubblico, facendo cenni e sorrisi a due ragazzi, e c’è stata anche una lunga occhiata d’intesa con Amanda. Mentre lei, nelle pause, parlava amabilmente con una guardia carceraria, una giovane donna, con cui appariva disinvolta e perfettamente a suo agio. I due ragazzi sono sembrati fiduciosi e sereni. E ancora una volta le amiche e i due ex findanzati hanno avuto reazioni distanti, apparentemente quasi agli antipodi. Condividi