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Un'altra indagine ha messo in luce l''attenzione della camorra per la nostra regione. Quattordici gli indagati per il traffico di auto rubate, un giro che fa direttamente riferimento al clan dei casalesi. La notizia non ci stupisce ma anzi conferma tutti i timori che Rifondazione Comunista ha espresso negli ultimi mesi sull'alto tasso di infiltrazioni mafiose che interessa l'Umbria. Droga, edilizia, attività immobiliari ed ora anche il riciclaggio di vetture rubate che, regolarizzate con dati e numeri di telaio di auto incidentate, venivano poi vendute sul territorio. La presenza di elementi di organizzazioni criminali non è più ascrivibile all'ambito del mero sospetto; ogni giorno denunce, indagini e arresti mettono in luce una fitta rete di relazioni tra soggetti residenti nella nostra regione e le cosche più pericolose. Fatti che testimoniano come vengano poste in essere tecniche criminose sempre più sottili, in grado di inserirsi tra le maglie del nostro tessuto economico, aggirare la legalità e favorire il moltiplicarsi di attività illecite. Cogliamo l'occasione anche per ringraziare pubblicamente le forze dell'ordine per l'impegno profuso per arginare e reprimere il fenomeno e i risultati conseguiti. Tutto questo impone, da parte delle istituzioni regionali, l'insediamento in tempi rapidi della Commissione d'inchiesta che deve quanto prima avviare i lavori. Purtroppo ad oggi mancano ancora i nomi dei componenti espressione della minoranza del Consiglio regionale, un ritardo che rischia di condizionare negativamente il ruolo della commissione, un ruolo che la politica e le istituzioni regionali devono assumersi per contrastare il fenomeno mafioso nella nostra regione e a cui, visti i tempi ed i fatti di cronaca sempre meno isolati, non possiamo derogare. Stefano Vinti Condividi