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Le responsabilità della crisi sono nell'immediato certamente di Mastella che ha scelto il cambio di cavallo a causa di una vicenda giudiziaria che lo riguarda. Ma è del tutto chiaro che la responsabilità di fondo è del Partito Democratico". Lo dice il presidente dei senatori di Sinistra Democratica Cesare Salvi. "Già nel momento di avviare il congresso di scioglimento dei DS segnalammo il rischio di destabilizzazione che avrebbe potuto provocare la nascita di un nuovo partito nel momento in cui invece era necessario concentrarsi sull'azione di governo, dopo il non felice risultato elettorale e vista l'esiguità estrema della maggioranza in Senato. Successivamente un secondo grave errore è stata l'elezione plebiscitaria del nuovo leader, che ha creato inevitabilmente un serio dualismo fra Prodi e Veltroni. Le primarie si fanno alla fine della legislatura non all'inizio, per indicare i nuovi leaders e non per legittimare quelli esistenti. Di conseguenza, il PD non è stato in grado di controllare il centro dello schieramento ed è da li che è venuta la crisi e non certo da una pretesa irresponsabilità della sinistra, come si è cercato per due anni di far credere agli italiani". "Soprattutto - prosegue - nelle ultime settimane Veltroni ha dichiarato la fine dell'alleanza di centro sinistra, ha cercato di imporre d'intesa con Berlusconi una legge elettorale con l'unico obiettivo di colpire tutti gli altri partiti rappresentati in Parlamento ed infine ha solennemente annunciato che il PD sarebbe andato da solo alle prossime elezioni con qualunque legge elettorale. Egli ha così decretato la fine dell'Unione, prima di Mastella". "Il risultato purtroppo - conclude- è sotto gli occhi di tutti. Nel momento in cui il governo aveva finalmente deciso di affrontare, anche sulla base dei buoni dati sui conti pubblici, la questione che sta più a cuore agli italiani, quella del carovita e di salari e stipendi insufficienti, siamo di fronte quasi certamente alla crisi; una crisi dall'andamento imprevedibile e comunque certamente non positivo per i lavoratori e per i cittadini. Spetta ora alla sinistra accelerare il proprio processo unitario, sia nell'immediato affrontando unitariamente la crisi, sia in prospettiva, per dare all'Italia quella grande, unitaria e credibile forza di sinistra di cui ogni giorno che passa appare evidente l'assoluta necessità per reagire al declino dell'Italia". Condividi