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"Netta e precisa è la primazia della politica nei confronti di ogni altra istituzione" e la "magistratura ha dal canto suo il compito di assicurare la legalità in rapporto a singole fattispecie e situazioni demandate a suo giudizio". Il presidente del Consiglio Romano Prodi ha dedicato un'ampia parte del suo intervento alla Camera al rapporto tra politica e toghe, spiegando che "nell'esercizio delle sue funzioni ogni magistrato è soggetto soltanto alla legge, sempre e costantemente alla maestà della legge, nel senso che deve mantenersi nell'ambito della legittimazione assegnata dalla costituzione e dalle norme processuali, senza che in quest'ambito vi siano differenziazioni". "La magistratura - ha detto Prodi - non deve e non può cercare il consenso sulle proprie decisioni in quanto esse sono conseguenti all'applicazione della legge e quindi vincolate. Il controllo della legalità - ha aggiunto - deve essere soltanto un rimedio nel controllo dell'equilibrio delle istituzioni e le categorie della politica hanno come contrappeso non tanto il principio esterno della responsabilità penale, ma quello interno, della responsabilità che è e resta di tipo politico". Condividi