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La violenza sessuale contro le donne, non accenna a diminuire, come mostra la cronaca di queste settimane; eppure: sappiamo che più del 70% degli stupri e delle violenze avviene in famiglia o da parte di uomini che la vittima conosce: amici, ex partner ecc. ;sappiamo anche a dispetto di una opinione pubblica diversamente orientata, che le violenze fuori casa sono in diminuzione (dati Istat e Ministero degli Interni) ma gli ultimi terribili accadimenti hanno avuto una risonanza mediatica impressionante soprattutto nei confronti di stupri commessi da stranieri Prima questione: come risolviamo il problema delle violenze domestiche, mettiamo un soldato di guardia in ogni famiglia italiana? Seconda questione: se la violenza sessuale la commette uno straniero è più esecrabile? Perché i mass media insistono nel dichiarare per prima la nazionalità dello stupratore, come fosse l’appartenenza a un’etnia piuttosto che a un’altra la causa prima della violenza? Segnalare semplicemente che l’ennesimo UOMO ha perpetuato una violenza ai danni di una donna, non sarebbe, da sola, una notizia abbastanza importante? Probabilmente no visto che non è data nella grande maggioranza dei casi, quando lo stupratore è italiano e marito per esempio, fidanzato, compagno, padre di famiglia. Secondo noi, la violenza contro le donne è sempre esecrabile, orribile, portatrice di una cultura intramontabile di dominio su chi si pensa essere più debole, alimentata da un cinismo sempre più presente nella nostra organizzazione di vita e nulla ha a che fare con il paese di provenienza del carnefice. È il genere maschile che la esercita, e sarebbe più utile chiedersi perché da millenni, con motivazioni diverse (bottino di guerra, stupri etnici ,bravate ecc.) la violenza non cessi di esistere. Anzi, nonostante le conquiste raggiunte in termini di libertà individuale, nei processi per stupro ancora si cerca di indagare sulla moralità della donna per vedere se in qualche modo la vittima se l’è andata a cercare!!! Contro questa cultura, le donne dell’associazione culturale Forum delle Donne di Amelia, intendono esprimere la loro indignazione: le violenze e gli stupri non sono eventi mediatici, e non devono essere, per i media, il pretesto per promuovere considerazioni razziste verso cittadine e cittadini stranieri, ma reati di genere, promossi e giustificati nell’ambito di una cultura maschilista, purtroppo ancora profondamente radicata in molti posti del mondo, tra cui l’Italia. Inoltre il dramma individuale di una donna vittima di stupro e/o violenze meriterebbe più rispetto e più sensibilità nell’essere affrontato; il Forum delle Donne di Amelia si farà carico prossimamente di promuovere un’iniziativa per riflettere insieme sul problema. Associazione culturale Forum Donne Amelia Condividi