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PERUGIA - Contrattazione con i Comuni: conferenza stampa unitaria di Cgil, Cisl, Uil dell’Umbria, questa mattina, presso la Cisl dell’Umbria. Le segreterie confederali regionali hanno proposto le linee di indirizzo sulla base delle quali intendono avviare con tutti i comuni una contrattazione sulle scelte di bilancio 2009 attinenti le politiche sociali, fiscali e tariffarie. Presenti alla conferenza stampa, per la Cisl Ulderico Sbarra e Claudio Ricciarelli, per la Cgil Manlio Mariotti e Serena Moriondo, per la Uil Claudio Bendini e Roberto Tortoioli. “Di fronte alla crisi drammatica –hanno fatto sapere i dirigenti sindacali- che si sta presentando in questi primi mesi del 2009, non si possono e non si debbono fare bilanci di ordinaria amministrazione, ma al contrario si tratta di fare scelte anche di carattere straordinario per garantire i livelli di qualità e quantità della spesa sociale a favore delle fasce di popolazione più deboli e quelle colpite dagli effetti della crisi”. Le misure che il sindacato propone sono quelle di sostegno al reddito delle famiglie, agevolazioni fiscali e tariffarie sociali per le fasce più deboli e una stabilizzazione della pressione fiscale e tariffarie. Per Cgil, Cil e Uil “Si tratta di evitare che i tagli adottati dal Governo in modo improprio sia sulla spesa sociale sia per quanto riguarda la mancata compensazione dell’abolizione dell’Ici abbiano effetti sulla riduzione dell’erogazione dei servizi sociali verso i cittadini. Per questo è importante attivare un’azione di contrasto all’evasione ed elusione fiscale tributaria e catastale tra comuni e agenzie delle entrate attivando di conseguenza l’apposita norma di legge premiale che consente ai comuni di avere a disposizione il 30 per cento del gettito recuperato. Inoltre –hanno poi concluso i segretari- si tratta di ridefinire la gerarchia della priorità nella spesa da parte dei comuni privilegiando gli interventi di carattere sociale alla spesa improduttiva”. Questi, comunque, i contenuti della conferenza stampa in questione: di fronte ad una grave situazione finanziaria ed economica, che produce un rilevante impatto negativo sulla comunità locale e sulle condizioni di vita e di lavoro di ampie fasce di popolazione. Il pericolo della recessione per il Paese e per la nostra regione, evidenziato dal forte aumento delle ore di cassa integrazione e dallo stato di crisi denunciato da numerose aziende e, per ultimo, dal settore dell'impresa sociale, mette a rischio il posto di lavoro di molti lavoratori e lavoratrici, di molti precari e impone il rafforzamento dell'intervento pubblico delle regioni e degli enti locali a sostegno del reddito e delle politiche di inclusione sociale. Le misure sinora attivate sono, a nostro avviso, inadeguate ed insufficienti a rispondere alla crisi. Viceversa, le difficoltà che i tagli prodotti dalle misure del Governo causeranno, soprattutto sulle politiche di rilevanza sociale (per l’Umbria sono quantificate per il 2009 in 20 milioni di euro), sappiamo sin da ora che non potranno che aggravare il contesto Per questo rivendichiamo lo stanziamento di risorse aggiuntive a livello nazionale, rispetto a quelle previste, anche per le autonomie locali e la revisione del patto di stabilità interno per salvaguardare gli investimenti e il welfare. Obiettivo comune è quello di contrastare il peggioramento delle condizioni di vita di migliaia di lavoratori e lavoratrici dipendenti, pensionate e pensionati, oltre che di coloro che già oggi vivono sotto la soglia di povertà. Nel riconfermare la necessità di rafforzare, qualificare ed estendere la concertazione che dovrà riguardare sia la fase di definizione dei bilanci di previsione sia quella di assestamento, in autunno – chiediamo che il confronto con gli Enti Locali debba tener conto di alcune precise priorità e che la loro condivisione sia definita all’interno del Protocollo sulla stabilità fiscale e tariffaria sottoscritto con Regione, ANCI, CAL e UPI nel 2008: 1. Difesa e miglioramento degli investimenti in campo sociale. La quota di spesa sociale ad oggi prevista non dovrà essere ridotta ma qualificata e indirizzata verso le priorità emergenti. Particolare attenzione dovrà essere data a misure sul socio-assistenziale, asili nido, non autosufficienza, promozione giovanile così come sui temi della casa, dei trasporti, della sicurezza e della promozione delle energie pulite e dell'ambiente, sull'applicazione delle tariffe sociali per gas, acqua, rifiuti e trasporti. Il coinvolgimento di tutti gli attori locali disponibili nello sviluppo di programmi e progetti per le comunità di riferimento è uno degli obiettivi da raggiungere per contrastare l’impoverimento e il disagio, promuovere lo sviluppo locale. Per questo, competerà agli EE.LL. sollecitare l’acquisizione di risorse qualificate, nell'ambito dei percorsi di realizzazione dei programmi di attività dell'ente locale, attraverso protocolli d'intesa specifici tra le fondazioni bancarie e le amministrazioni locali, affinché gli ingenti patrimoni di cui le fondazioni sono titolari possano essere realmente impiegate a fini di utilità sociale. Analogamente sarà necessario dare maggiore valore ai servizi svolti dal Terzo settore, in termini di volontariato e di promozione sociale, all'interno delle comunità locali al fine di mettere in sinergia tutte le risorse e promuovere e incoraggiare una solidarietà diffusa. Con il Presente Protocollo si conferma, infine, la necessità di dare piena applicazione al principio di “cofinanziamento degli interventi”, secondo il quale dovranno essere premiati quegli EE.LL. che contribuiscono con risorse proprie, e in misura significativa, al finanziamento di interventi di carattere sociale. 2. Maggiore equità a partire dall'invarianza di tariffe e tributi locali. Attraverso la generalizzazione del Protocollo di stabilità fiscale e tariffaria, la valorizzazione di forme di progressività e la prioritaria salvaguardia dei redditi derivanti da lavoro dipendente e da pensione, introducendo, ove non esistano, forme di differenziazione con il lavoro autonomo e l’attivazione di verifiche di congruenza su quanto dichiarato e gli studi di settore di appartenenza. 3. Misure di tutela del reddito delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti nelle crisi aziendali. Mediante agevolazioni, riduzione e/o gratuità delle tariffe dei servizi dei comuni (asili nido, mense scolastiche, trasporti, tariffe sociali nei servizi pubblici locali, ecc.) con riferimento al reddito percepito conseguente alla crisi (cassa integrazione, mobilità, licenziamento, riduzione di orario) e per la durata della crisi stessa anche tramite il ricalcolo della dichiarazione ISEE. Ogni Comune dovrà adottare un Regolamento attuativo inerente l'applicazione di un ricalcolo dell’ISEE alla luce dell'attuale situazione di crisi. L'intervento riguarda tutti i servizi a domanda individuale del Comune, come gli asili nido, le scuole materne, le mense e i trasporti scolastici, i servizi residenziali domiciliari per anziani e disabili, i trasporti, ecc. L'ipotesi operativa potrebbe essere la seguente: il lavoratore/la lavoratrice che rientrano nella casistica indicata dovrà presentare all'amministrazione una nuova dichiarazione ISEE e precisare, attraverso un’apposita dichiarazione sostitutiva unica, che la situazione reddituale si è modificata a causa di licenziamento, cassa integrazione, ecc. o per la riduzione d'orario (anche con trasformazione in part-time). Nei casi previsti si andrà al ricalcolo rideterminando la tariffa (o l’esonero) sulla base delle fasce adottate per ogni singolo servizio in osservanza al Regolamento comunale, attivando verifiche di congruità e coerenza su quanto dichiarato nell’ISEE e, per quanto riguarda i lavoratori autonomi, gli studi di settore. 4. Un più marcato impegno alla lotta all'evasione. Rafforzando la cooperazione, anche attraverso specifiche convenzioni per l’attivazione della norma premiale, tra Regione, ANCI e Comuni con l’Agenzia delle Entrate per potenziare l’azione di contrasto all’elusione e all’evasione ed estendere i controlli, finalizzando l’investimento delle somme recuperate verso politiche di solidarietà sociale. 5. Iniziative sul controllo e la riduzione dei prezzi. Rilanciando una politica di controllo sulla calmierazione dei prezzi, a partire dai beni di prima necessità, coinvolgendo le amministrazioni comunali, le associazioni di consumatori, dei produttori, dei commercianti. 6. Valorizzazione del lavoro pubblico e innalzamento della qualità dei servizi al cittadino. Attraverso la definizione di accordi per il superamento del lavoro precario e il miglioramento della produttività dei servizi. Condividi