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A don Ottavio Posta, di Tuoro sul Trasimeno, ed a mons. Beniamino Schivo, di Città di Castello, è stata concessa la medaglia d'oro al valore civile per avere salvato alcuni ebrei durante la seconda guerra mondiale. Lo ha reso noto l'on. Alberto Stramaccioni, membro della commissione presso il ministero degli interni per la concessione delle ricompense al valore e al merito civile. Monsignor Schivo nel 1944 nella sua Città di Castello fece fuggire attraverso le colline, con l' aiuto di un giovane parroco, una famiglia ebrea, braccata dai soldati tedeschi, ospitandola prima in convento e poi in una soffitta, dove provvedeva ogni giorno a rifornirla di viveri e bevande. Don Ottavio Posta nella notte tra il 21 e il 22 giugno dello stesso anno salvò invece, con l' aiuto di 15 pescatori, ben 22 ebrei prigionieri all'Isola Maggiore. Con 5 barche furono trasportati verso la linea degli Alleati dopo che una settimana prima i tedeschi avevano già ucciso quattro abitanti dell'Isola per la morte di un loro commilitone. Questo fatto è stato anche ricostruito in un libro, “Diario di bordo”, pubblicato nel 2006 e scritto da Sauro Scarpocchi, un abitante dell'isola. Condividi