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PERUGIA - Si va facendo strada l’ipotesi dell’avaria al motore fra le cause possibili della caduta, nella serata di ieri, dell’ultraleggero Cesnna 177 nei pressi dell’aeroporto regionale di Sant’Egidio, incidente nel quale hanno trovato la morte i due passeggeri a bordo. Non si tratta, per ora, di risultanze certe, ovvero scaturite dalle indagini tecniche che sono state avviate per fare luce su quanto è accaduto, quanto di sensazioni riferite da testimoni che avrebbero riferito di avere sentito rumori tipici di quando si “pianta” il motore, mentre l'aereo stava facendo dei giri nella nebbia, probabilmente nella speranza di riuscire ad atterrare nel vicino aeroporto di S. Egidio o comunque nel tentativo di un atterraggio di emergenza. Saranno comunque l'inchiesta tecnica avviata dall'Ansv (Agenzia nazionale per la sicurezza del volo) e gli accertamenti della procura della repubblica di Perugia a dirci l'ultima parola al riguardo. Anche stamani infatti i tecnici dell'Ansv ed i carabinieri della compagnia di Assisi sono tornati nella località Sterpaccio, nei pressi della frazione di Costano, dove sono stati rinvenuti i rottami del velivolo, per proseguire i loro rilievi. Le operazioni per il recupero dei cadaveri di Noemi Moscetta, di 23 anni, e del suo istruttore di volo, Antonino Sarica, di 59, entrambi residenti a Roma, si sono concluse dopo la mezzanotte. Erano incastrati tra i rottami e non è stato ancora accertato chi dei due fosse ai comandi dell’aereo che era partito dallo scalo di Roma Urbe per una esercitazione di volo in direzione di Perugia. L'aereo sarebbe dovuto rientrare in serata all'aeroporto da dove era decollato. Nella zona adiacente all'aeroporto perugino di S. Egidio, che era chiuso per nebbia, poco prima delle 18 il velivolo ha urtato il suolo, perdendo dopo pochi metri il motore mentre i pezzi della carlinga, con i due corpi. sono stati proiettati ad alcuni metri. Altre parti del velivolo sono state ritrovate ad alcune decine di metri dal punto di impatto. Le ricerche sono state rese difficoltose dalla presenza, appunto, della fitta nebbia che gravava sulla zona e sono state condotte dividendo l'area del presunto incidente in più settori con l'intervento di personale e mezzi dei carabinieri, della polizia, dei vigili del fuoco e di alcuni volontari. Le salme sono state trasportate durante la notte all'obitorio dell'ospedale di Perugia. Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore Giuseppe Petrazzini. Condividi