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di Fabrizio Cerella Perugia-Rifondazione comunista ricorda l'anniversario della fondazione del Partito comunista italiano, avvenuta il 21 gennaio di 87 anni fa a Livorno. In una nota Stefano Vinti, segretario regionale e capogruppo in consiglio regionale per il Prc, ricorda che "quel 21 gennaio del 1921 segnò l’inizio di un percorso fondamentale nella storia d’Italia del ‘900". Perchè "allora nacque un movimento politico che fu centrale nell’opposizione alla dittatura fascista e protagonista, insieme a socialisti, cattolici, azionisti e liberali, della resistenza armata e popolare al nazifascismo nella seconda guerra mondiale e della liberazione del nostro paese". Ma è stato soprattutto nel dopoguerra, poi, che "il Pci ha contribuito, in maniera originale e spesso autonoma rispetto ai diktat dell’internazionale comunista a quel processo di irruzione delle masse nella storia, nella società e nella vita politica che è stata la novità più importante del ‘900". "Il Pci - continua Vinti - ha incarnato concretamente il riscatto delle classi subalterne, la creazione di una nuova cultura, la conquista della dignità per le classi popolari attraverso il lavoro e la conquista dei diritti". E la sua storia, "quella dei suoi dirigenti, dei suoi militanti, delle tante donne e dei tanti uomini che hanno realizzato una cultura originale, che hanno saputo costruire una comunità di liberi e uguali, è ancora una fonte da cui trarre tanti insegnamenti per quelle forze politiche che nel nostro Paese vogliono costruire una alternativa al neoliberismo e ridare forze ad una soggettività unitaria della sinistra". La storia di popolo del Pci, protagonista di 70 anni di lotte del movimento operaio italiano, parla anche alla sinistra di oggi. Infatti, per Vinti "La Sinistra, l’arcobaleno può affondare i piedi in questa storia, senza paura e con orgoglio, per andare avanti, però, consapevoli che il ‘900 è stato un secolo costellato di esperienze drammatiche e che la storia del comunismo non è stata esente da errori e orrori, e che troppo spesso l’ansia di libertà e di riscatto si è trasformata in nuova oppressione". "Ricordare il nostro passato e le nostre origini" è uno strumento utile per dare una rotta al processo di ricomposizione della sinistra, nella direzione della costruzione di "un soggetto forte, unito - conclude Vinti - che garantisca pace, lavoro, libertà, diritti, solidarietà, democrazia partecipata e giustizia sociale ai tanti che nella nostra società sono privi di diritti, subiscono i ricatti della precarietà o stentano ad arrivare alla fine del mese". Condividi