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Chiusa l'inchiesta della procura perugina sui presunti appalti pubblici pilotati per lavori stradali che vede coinvolti costruttori e funzionari pubblici, in particolare della Provincia di Perugia. Il pubblico ministero, Manuela Comodi ha infatti inviato 52 avvisi di conclusione degli indagini, cinque dei quali hanno riguardato aziende che fanno riferimento ad alcuni degli indagati. Dalla data dell'avviso di conclusione delle indagini, atto che prelude la richiesta di rinvio a giudizio, gli indagati avranno ora venti giorni di tempo per fornire la loro versione difensiva al magistrato, produrre documenti e chiedere il compimento di ulteriori atti di indagine. Il pm deciderà quindi se chiedere o meno il rinvio a giudizio. L'indagine sui presunti appalti pilotati era stata avviata in seguito ad una lettera anonima nella quale si segnalavano i meccanismi usati per pilotare l'assegnazione di appalti, in gran parte riguardante lavori stradali disposti dalla Provincia. Dopo una serie di riscontri eseguiti dalla squadra mobile la procura aveva disposto approfondimenti investigativi ricorrendo anche alle intercettazioni telefoniche. Secondo l'accusa ad operare sarebbe stata una sorta di ''comitato di affari'' del quale facevano parte alcuni costruttori e funzionari pubblici che avrebbero aggiustato le gare di appalto, relative in particolare alla realizzazione e manutenzione di strade. Uno scenario definito dal pm nell'ordinanza di custodia cautelare emessa nel giugno scorso ''sconcertante'' di un ''sistema collaudato e consolidato da tempo immemorabile'' per assegnare ad un ristretto gruppo di costruttori gli appalti dei lavori in cambio di ''compensi'' ad alcuni funzionari di enti pubblici. Tra i reati contestati quello di associazione a delinquere, corruzione aggravata, turbativa d'asta aggravata, concussione, abuso d'ufficio, truffa aggravata e falso ideologico. Condividi