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TERNI - Una volta terminati i lavori per la realizzazione del polo unico di Perugia e della rete degli ospedali regionali è ora tempo di dedicare una attenzione prioritaria all'ammodernamento della struttura del Santa Maria di Terni, vecchio di oltre 50 anni, per dotarlo di attrezzature tecnologiche specialistiche senza per questo duplicare le eccellenze. È questa la richiesta principale emersa dai numerosi interventi del secondo incontro partecipativo pubblico sul Piano sanitario regionale, convocato dalla Terza Commissione del Consiglio regionale e svoltosi oggi pomeriggio presso la sala conferenze dell'ospedale di Terni. Dagli interventi emerge un sì convinto all'ospedale unico Narni – Amelia, purché integrato con Terni, una attenzione al rischio che le convenzioni con l'Università si trasformino in un eccessivo aumento di inutili specializzazioni. Da alcuni interventi è poi emersa la necessità di adeguate ed efficaci politiche di prevenzione sanitaria. Questi gli interventi PAOLO RAFFAELLI (sindaco di Terni): “Terni ha uno degli ospedali più datati dell'Umbria. Serve una fase nuova di investimenti che guardino principalmente alle dotazioni tecnologiche e alle risorse umane. C'è anche da completare la Città della salute che sta tutta sul Colle Obito e si può fare gradualmente”. ARISTIDE PACI (presidente ordine dei medici): “Manca un'analisi sui risultati del precedente Piano. Sì all'ospedale Narni – Amelia, ma c'è un problema di risorse e per affrontarlo bisogna fare i conti con la realtà. Nessuno è contrario all'alta specialità, ma attenzione perché il bacino di utenza di una regione di 800 mila abitanti è troppo scarso per sostenere i costi delle cosiddette eccellenze. Da evitare anche che ci si arrivi per effetto delle convenzioni con l'Università. In Umbria in passato siamo arrivati a 3 neurochirurgie, oggi non è più possibile”. CIANO RICCI FELIZIANI (associazione Cittadella): “No alla doppia specialistica in Umbria e sì a un nuovo ospedale Narni – Amelia purché guardi alla riabilitazione, perché di questo c'è bisogno e questo ci richiede il 50 per cento delle utenze che vengono da fuori regione. Servono 40 milioni di euro di risorse aggiuntive nel triennio per la riqualificazione e l'ammodernamento della struttura di Terni”. GIANPIERO AMICI (Comune di Terni): “Serve una rete di servizi sanitari ma vanno evitati i doppioni. Tra le priorità del Piano ci devono essere le liste d'attesa, il disagio giovanile e l'emergenza anziani. Servono risorse umane e finanziarie per l'ospedale, necessari 25 milioni di euro in più in tre anni. L'ospedale di Narni – Amelia deve incentrare i suoi servizi sulla riabilitazione per decongestionare Terni”. ALDO ZERBINI (Comitato regionale della psicologia del gioco e dello sport): “Più attenzione alla medicina sportiva dei giovani dato che lo sport serve allo sviluppo della personalità dei giovani”. GILBERTO VINCENZONI (Anaao-Assomed): “Ci lascia molto perplessi la situazione che vede la facoltà di medicina convenzionarsi con tutti i servizi sanitari fino ai medici della medicina generale”. GIUSEPPE TARDIOLI (Federazione italiani per il superamento dell'handicap): “Positiva la consapevolezza dei ritardi nella prevenzione. Suicidi giovanili, morti per overdose, consumo di droghe da parte degli adolescenti, sono segnali allarmanti che il Piano ha il coraggio di segnalare. LEONARDO BARTOLUCCI (Anaao - Assomed): “Positivo che la spesa farmaceutica sia i livelli della media nazionale; c'è una emergenza riabilitazione nella sanità di Terni”. GIANFRANCO COLASANTI (Unione invalidi): “Ci siamo battuti perché non fosse realizzato l'ospedale Narni -Amelia perché secondo noi è sufficiente ristrutturare i due ospedali per la riabilitazione e per la residenzialità protetta per gli anziani. È comunque necessario investire sull'ospedale di Terni perché la struttura è vecchia e necessita di consistenti interventi strutturali. STEFANO BIGARONI e GIORGIO SENSINI (sindaci di Narni e Amelia): “Apprezzamento per la costruzione del nuovo ospedale unico Narni – Amelia, che dovrà integrarsi con l'ospedale di Terni andando a completare l'offerta sanitaria intercettando anche utenza da fuori regione”. Condividi