455_autovelox_pallettoni.jpg
Il caso viene a galla nel 2006, quando ad Altavilla Vicentina vengono installati tre T-Red che in sei mesi sfornano oltre ventimila multe. Una strage che non passa sotto silenzio. Quasi tutti i multati fanno ricorso e accusano il semaforo intelligente di cattivo funzionamento. Il giallo dura decimi di secondo, ci si trova a passare col rosso senza accorgersene e intanto la telecamera riprende la violazione. I cittadini Altavilla si riuniscono in un comitato chiamato ironicamente Multavilla e si affidano a un avvocato, Paolo Mele, che studia un modello standard di ricorso. Un modello vincente che permette la quasi totale accoglienza dei ricorsi. Sotto accusa il giallo troppo breve, ma anche l'accertamento della violazione da parte di un tecnico della società produttrice dei semafori (mentre dovrebbe operare solo un pubblico ufficiale), persino la cattiva segnalazione stradale. Nello stesso tempo in vice presidente del consiglio provinciale di Verona Mario Zampedri presenta un esposto contro i T-Red raccogliendo le lamentele dei cittadini multati in Val d'Illasi. Lui stesso è stato pizzicato dal semaforo intelligente. Zampedri ha creato addirittura un movimento di "resistenza civile" con tanto di sito internet dove si può scaricare il modulo per il ricorso. Ce n'è quanto basta per mobilitare un'inchiesta. Dalla Procura di Verona, pm Valeria Ardito, partono indagini per accertare se vi siano comportamenti scorretti o frodi e nel 2008 si cominciano a sequestrare i primi T-Red e Vista Red, due tipi di semafori intelligenti. La Finanza, nel settembre del 2008, indaga a Este, Lendinara, Colognola ai Colli e Campolongo Maggiore, tutti Comuni veneti in cui i pm veronesi ipotizzano irregolarità nell'appalto T-Red. Presto i semafori intelligenti vengono sequestrati in tutta Italia, si indaga per falso in quanto i semafori intelligenti non sono omologati come sembra. Nel giugno 2008 i carabinieri di San Bonifacio e Tregnago notificano ordini di esibizione e consegna a numerose amministrazioni comunali e ai comandanti di 62 polizie municipali in 80 comuni tra Bergamo, Brescia, Biella, Como, Cuneo, Lecco, Lodi, Mantova, Milano, Modena, Novara, Padova, Pavia, Perugia, Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia, Rovigo, Teramo, Treviso, Vicenza, Varese e Venezia. Condividi