Turismo congressuale: nasce l'associazione degli operatori umbri con 6 soci

PERUGIA - Sei soci fondatori, oltre il 50 per cento degli operatori regionali del settore, mossi dall'obiettivo di fare squadra per rilanciare l'Umbria come sede di congressi, ed al tempo stesso presentarsi uniti e piu' forti davanti agli interlocutori istituzionali. Queste le premesse che hanno portato alla costituzione dell'Associazione organizzatori congressuali professionali umbri presentata stamani a Perugia. Sostenuta da Confindustria Perugia e Confcommercio Perugia, si propone di supportare il settore del turismo - congressuale che in regione ha un mercato che, e' stato detto, puo' soltanto essere incrementato. "Ci impegneremo per portare avanti i nostri progetti - ha detto Maria Pantini, presidente dell'associazione - vogliamo porci come punto di riferimento nella Regione e per la Regione cosi' da incrementare il numero di congressi e convegni sul territorio, nonche' corsi formativi per le figure professionali che il settore richiede". "Vogliamo arrivare - ha aggiunto - a delineare un sistema integrato turistico - congressuale' dove operino istituzioni ed associazioni di categoria che persegua la qualita' e la professionalita'". Chiamata ad indicare il giro d'affari del settore a livello regionale, Maria Pantini ha sottolineato come al momento sia impossibile da definire anche perche' "non esiste un Osservatorio regionale per i dati del comparto congressuale" aggiungendo che una delle priorita' dell'associazione sara' stimolare la Regione ad intervenire su questo tema al pari di quello, ben piu' importante, delle strutture per convegni e congressi delle quali l'Umbria continua ad essere carente. Il vice presidente Herbert Svolacchia "abbiamo sentito l'esigenza di riunirci - ha evidenziato - per capire le problematiche da risolvere in un territorio noto soprattutto come meta turistica e religiosa, una tipologia dalla quale non vogliamo sganciarci, semmai desideriamo combinarla con proposte che contribuiscano ad incrementare le presenze in Umbria anche in periodi meno frequentati dai turisti tradizionali".