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PERUGIA - Mercoledì 28 gennaio al Politeama di Foligno e giovedì 29 gennaio al teatro Dei Riuniti di Umbertide grande attesa per l’arrivo di uno straordinario trio d’attrici, Franca Valeri, Annamaria Guarnieri e Patrizia Zappa Mulas, protagoniste di Le Bonnes (Le Serve) di Jean Genet, per la regia di Giuseppe Marini. Il testo trae spunto dal caso delle sorelle Papin, che negli anni ‘30 sconvolse l’opinione pubblica francese: due domestiche a servizio presso una ricca e facoltosa famiglia borghese uccisero atrocemente la loro padrona e sua figlia. Le sorelle Claire e Solange Lemercier amano e odiano la loro padrona (Madame) e sognano di ucciderla. Ogni sera, quando la padrona è assente, in un perverso gioco delle parti in cui a turno una prende le sembianze di Madame, l’altra quella della serva-sorella, inscenano la stessa cerimonia il cui epilogo è proprio l’assassinio della Signora. Poco dopo veniamo a sapere che una di loro, Claire, ha spedito delle lettere anonime alla polizia che hanno condotto in prigione Monsieur, l’amante di Madame. Una telefonata le informa però che Monsieur è stato rilasciato per mancanza di prove e rimesso in libertà provvisoria. In seguito a questa sconfitta e temendo di essere scoperte, Claire e Solange decidono di uccidere veramente Madame con una tisana avvelenata. Ma visto che anche quest’ultimo tentativo fallisce... Una favola nera, in bilico tra l’angoscia di esistere e la corazza dell’ironia, costruita sulla forma mista di un realismo lirico e allucinato, dove reale e irreale si confondono in un un’atmosfera onirica, da incubo magico. Una favola sul teatro che osa vestirsi da passato per rivolgersi al presente e che non teme di voltarsi indietro per guardare più avanti. L’eccezionale cast sintetizza e rivela le ragioni più profonde dello spettacolo. Les Bonnes sono, nella loro più intima essenza, attrici, “fino all’ultimo istante”, due mostri sacri del nostro teatro: Franca Valeri e Annamaria Guarnieri (affiancate, con evidente contrappunto generazionale, da Patrizia Zappa Mulas nel ruolo di Madame) a ricoprirne i ruoli. Riunire e far dialogare tra loro diverse esperienze, diversi “teatri” e dirigere questa dialettica verso Genet è forse il sottotesto principale di questa operazione. Un Genet di cui Marini ha scelto di non accentuare i riferimenti politici e (omo)erotici della sua poetica per indagarne con meno “ingombri” le inquietudini metateatrali, nel tentativo di sdoganare un’avventura drammaturgica bersagliata da troppe canonizzazioni e di far luce sul mistero di un teatro che si dissipa nel suo farsi. Un teatro che arriva a distruggersi celebrandosi per rientrare nella culla nera del silenzio da cui è emerso, dopo una breve e sublime vacanza d’apparizione. Per informazioni e prenotazioni ci si può rivolgere telefonicamente, fino al giorno precedente lo spettacolo, presso il Botteghino Telefonico Regionale del Teatro Stabile dell’Umbria, tutti i giorni feriali, dal lunedì al sabato, dalle 16 alle 19, al n°075/57542222. Condividi