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Rudy Guede “partecipò attivamente all'aggressione” che ha portato all'omicidio di Meredith Kercher avvenuto a Perugia nella notte tra il primo e il 2 novembre del 2007. Lo scrive il gup Paolo Micheli nelle motivazioni della condanna a 30 anni di reclusione inflitta all'ivoriano con il rito abbreviato. Un articolato provvedimento depositato questa sera. Secondo il giudice, che ha rinviato a giudizio Raffaele Sollecito e Amanda Knox, comunque “la condotta criminosa fu posta in essere in concorso tra più autori”. Il gup ritiene inoltre “pacifica” una “aggressione sessuale”. Micheli parla infatti di un “piano concordato per soddisfare istinti sessuali” poi sfociato verso una “intenzione omicida”. Il giudice ritiene quindi sussistente il concorso dell'ivoriano ma anche di Raffaele Sollecito e di Amanda Knox nei reati di omicidio e violenza sessuale. Nelle motivazioni della condanna il gup sottolinea che ''la modifica di programmazione verso l'intenzione omicida (che indubbiamente si verificò in un momento successivo all'ingresso in scena del coltello, utilizzato in prima battuta per fini di minaccia all'emergere della reazione della vittima) venne accolta, accettata e perseguita da tutti dato che si mantennero coprotagonisti di una condotta che si prolungò ben oltre l'apparizione dell'arma''. Secondo il giudice ''nessuno scappò prima o cercò di fermare gli altri, né di sollecitare soccorsi, né manifestò dissenso rispetto a quella progressione criminosa”. Per il giudice “ci si trova pertanto dinanzi ad un accordo criminoso da ritenere genetico quanto alla violenza sessuale”. Il giudice Paolo Micheli lo ha invece assolto dall'accusa di furto per avere sottratto alla vittima circa 300 euro, due carte di credito e due telefoni cellulari. Guede, nato in Costa d'Avorio il 26 dicembre del 1986 e attualmente rinchiuso nel carcere di Viterbo, ha però sempre sostenuto di non avere ucciso la giovane inglese. Ha infatti ammesso di essersi di trovato in casa di Mez la notte del delitto e di avere avuto con lei un approccio, ma agli inquirenti ha riferito che quando la studentessa veniva uccisa con una coltellata alla gola lui era in bagno. Diversa la ricostruzione dell'accusa secondo la quale è stato Guede a violentare Meredith mentre Amanda Knox la colpiva al collo con un coltello e Raffaele Sollecito la teneva bloccata. Anche gli altri due imputati respingono comunque ogni addebito. A carico di Sollecito e della Knox è in corso il processo davanti alla Corte d'assise di Perugia (prossima udienza il 6 febbraio). Condividi