consiglio regionale.jpg
“Documento regionale annuale di programmazione 2009-2011” IL CONSIGLIO REGIONALE Premesso che: • Per un’analisi complessiva sull’andamento dei fattori economici di crescita e sviluppo dell’Umbria non si può non tenere in considerazione anche l’andamento dell’economia nazionale nel suo complesso e la grave crisi finanziaria in atto che sta già avendo delle ripercussioni sull’economia globale, anche se la situazione di eccezionale incertezza rende molto difficile fare previsioni sulla durata e sui suoi effetti; • Dagli ultimi dati ISTAT in possesso, III Trimestre 2008, il Prodotto Interno Lordo italiano è diminuito dello 0,5% rispetto al II Trimestre 2008 e dello 0,9% nei confronti del III Trimestre 2007. Il tutto in uno scenario europeo dove la crisi globale fa abbassare il PIL dei paesi dell’area Euro dello 0,2%; • L’Istat ha reso disponibili le stime a livello regionale, riferite al 2007, e per la nostra Regione il Pil è pari a 21.481 milioni di euro con un incremento pari al 2,3% migliore del dato nazionale fermo al 1,5%; Considerato che: • La crisi finanziaria ed economica che sta sconvolgendo il panorama internazionale, caratterizzato da uno stato critico dei mercati finanziari e dai contraccolpi dello stesso sull’economia reale, porterà ad un ridimensionamento delle stime di crescita per i prossimi anni interessando, a breve, anche la nostra regione; • Risulta necessario attivare politiche e una correlata strumentazione di intervento congrua a contrastare gli impatti che la crisi finanziaria e la recessione economica inevitabilmente produrranno sul sistema produttivo locale; • Secondo Bankitalia e l’UE nel nostro paese la fase recessiva proseguirà per tutto il 2009 e assisteremo ad un ribasso dello 0,6% per il Pil del 2008 e ad un meno 2% per il 2009; • A novembre 2008, in base ai dati resi noti dall’ISTAT, si è assistito ad un calo del 12,3% della produzione industriale rispetto allo stesso periodo del 2007 e già oggi si stima tale riduzione al 17%; • La crisi del settore industriale ha portato in Umbria ad attivare lo strumento della cassa integrazione per migliaia di lavoratori ed altrettanti posti di lavoro sono a rischio; Evidenziato che: • In un clima di difficoltà economica e sociale che investe anche la nostra regione risulta di vitale importanza porre in essere misure anticrisi volte a proteggere imprese e famiglie; • Le scelte di politica economica nazionale hanno prodotto tagli nella ripartizione interna delle risorse ed hanno comportato, di fatto, il venir meno di uno strumento importante come il FAS (Fondo per le Aeree Sottosviluppate); • L’orientamento del Governo Berlusconi rischia di portare ad usare le risorse del Fondo Sociale Europeo per le cassa integrazione in deroga e per gli ammortizzatori sociali; • In uno scenario di crescente criticità economica urge mettere in campo una serie di misure volte a sostenere le imprese puntando, maggiormente, ad un aumento della produttività e della competitività delle stesse; • In quest’ottica si rende necessario sveltire le procedure per l’accesso al credito sia delle imprese che delle famiglie anche dando immediatamente corso all’attuazione della legge sul Prestito sociale d’onore; • Di rilevante importanza è il mettere in atto tutte le azioni possibili affinché vengano accelerate le procedure di pagamento da parte della Pubblica Amministrazione, anche con la costituzione di un Fondo di garanzia, ponendo una particolare attenzione alla cooperazione sociale, tentando anche di garantire a quelle di tipo B almeno il 5% delle attività esternalizzate dagli Enti Locali umbri superando definitivamente le procedure al massimo ribasso; • Da studi effettuati risulta che nella nostra regione ci sono circa 20mila famiglie a rischio usura e questo dato rende necessaria l’attivazione di alcune misure di impatto immediato, prime fra tutte l’aumento delle risorse destinate alla Fondazione antiusura; Sottolineato che: • In questo clima di incertezza la Regione deve porre in essere ogni azione possibile per una rimodulazione degli strumenti di finanziamento, a partire dai bandi europei, rendendo gli stessi più flessibili e accelerando i tempi e le procedure, attraverso l’individuazione di misure più dirette per arginare la crisi come, per esempio, quelle “a sportello”; • A fronte di un taglio del 50% del Fondo Sociale Nazionale da parte del Governo Berlusconi, la Regione Umbria ha risposto compensando parzialmente tale taglio con una destinazione diretta dal suo bilancio; • Sono necessarie alcune misure, ad impatto immediato, che, a differenza della social card che esclude l’85 % dei poveri dai relativi benefici, siano effettivamente rivolte verso le fasce più deboli della società a partire dalle famiglie che, a causa del licenziamento di un componente del nucleo familiare, si trovano in gravi difficoltà economiche; coerentemente dovrà essere negoziato con le municipalizzate e gli enti proprietari la sospensione del pagamento dei servizi pubblici locali, compresa la retta degli asili nido per tutti coloro che perderanno o saranno sospesi dal lavoro per un periodo di 24 mesi e con pagamento differito; CONDIVIDE ED APPROVA Le linee politiche-programmatiche del “Documento regionale annuale di programmazione (D.A.P.) 2009/2011” con le integrazioni e modifiche intervenute, anche con la presentazione di ordini del giorno, sia in sede di Commissione Consiliare che in sede di Consiglio, così come articolate dalla Giunta regionale. Perugia, 26/01/09 Condividi