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Sicuramente una delle ragioni, forse la principale, alla base della disastrosa sconfitta della Sinistra nelle elezioni di aprile va ricercata nella sua incapacità di comprendere appieno i mutamenti intervenuti nella società italiana, quindi una distanza dai problemi che la attraversano e una inadeguatezza nel proporre risposte credibili. Il dato elettorale, nella sua crudezza , ci restituisce l’immagine di un divorzio tra Sinistra e la realtà, costituita dalle elettrici ed dagli elettori di questo paese, perché loro sono la realtà, loro sono il paese. Questo divorzio è il portato della incapacità da parte della Sinistra di presentarsi con un progetto di società all’altezza delle nuove contraddizioni, in grado di fare fino in fondo i conti con una realtà mutata ed in mutamento: un vuoto di progettualità, che non è dell’oggi ma è il portato di una crisi che viene da lontano, una crisi lenta e strisciante che ha visto da un lato la resa progressiva all’idee dell’avversario vincente, il capitalismo dell’ideologia del mercato, (questa più o meno è la strada scelta dalla Sinistra che ha dato vita al Partito Democratico), dall’altro un vano resistere legato ad un patrimonio di idee e valori, cui, però, mancava una comprensibile traduzione in termini di progettualità capace di perseguire concretamente nella situazione data obiettivi di progressiva emancipazione. Rimontare questa china richiede un lavoro lungo e difficile di scavo e di analisi, un lavoro paziente di lunga lena che deve alimentarsi di luoghi, di più luoghi di dibattito e confronto, senza gerarchie. La Sinistra deve ri- iniziare a lavorare come intellettuale collettivo, re-inventando, nel nuovo contesto, forme e modalità di riflessione, analisi, recuperando una sua autonoma capacità di indagine (l’inchiesta), costruendo una comunità a rete di comune riflessione. Un lavoro non astratto ma che deve svolgersi nel fuoco delle contraddizioni. Da qui la proposta avanzata da Rifondazione Comunista di costituire, sotto forma di un Comitato tecnico scientifico, di luogo aperto e libero nel quale donne ed uomini di buona volontà, che si riconoscono nel comune denominatore di non far venir meno in questo paese le ragioni della Sinistra, possano riunirsi, discutere ed indagare i molti e contradditori aspetti della società regionale, proponendo percorsi di indagine e approfondimento, ma anche riflettendo e discutendo sulle analisi che vengono prodotte sulla società umbra, facendo opera di patrimonializzazione e socializzazione di conoscenze, il tutto non disgiunto da una capacità di proposta progettuale da offrire a tutta (e sottolineo tutta) la Sinistra . Questo nella convinzione che una ripresa della Sinistra passa, in primo luogo, attraverso la ri-generazione di una sua capacità di comprendere le nuove dinamiche che attraversano la società, le nuove domande, o il modo nuovo con il quale vecchie domande e bisogni sociali si esprimono. Con questo spirito di apertura e libertà, il sottoscritto, che milita in una forza politica come Sinistra Democratica, che ha nel suo DNA costitutivo l’unità ed il rinnovamento della Sinistra, ha deciso di aderire a questa iniziativa e di assumere l’incarico di coordinare questa impresa. Condividi