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di Andrea Meniconi* I quattro elettrotreni veloci “Minuetto” sono costati ben venti milioni alla FCU, azienda che notoriamente non naviga in acque finanziariamente calme. Inaugurati in pompa magna ed ammirati per la magnifica silhouette, sono stati oggetto di lodi sperticate da parte dei nostri valenti politici, primo fra tutti l’ineffabile amministratore unico Vannio Brozzi. Dopo mesi di alacri ed interminabili lavori sugli impianti delle linee elettrificate e di certosina messa a punto dei vettori, finalmente il Minuetto ha cominciato a viaggiare sulla tratta Perugia-Terontola e nei prossimi giorni sarà impiegato sulla tratta Sansepolcro-Ponte San Giovanni, se non che… il diavolo ci ha messo lo zampino e i supertecnologici elettrotreni hanno mostrato delle imbarazzanti defaillances. Hanno, infatti, la brutta abitudine di piantarsi sui binari come il più scalcinato dei trenini del far-west, e quando succede non c’è verso di farli ripartire. Come sempre, chi ne fa le spese sono i viaggiatori, costretti a scendere dalle carrozze griffate “Giuggiaro” per salire, più imbufaliti che mai, sui modesti ma provvidenziali bus inviati alla bisogna. “In questo momento il livello di affidabilità del Minuetto non è allo standard ottimale; non ci sentiamo sicuri sulla qualità delle prestazioni giornaliere, perché i guasti sono troppo frequenti”, così sentenziò Brozzi, con quella laconica e lapalissiana imperturbabilità che ben conosciamo. Anche noi pendolari pensiamo, più o meno, le stesse cose, con la sola differenza che, per noi, a non essere “ottimale” è l’affidabilità di Brozzi, siamo sicuri dei disservizi giornalieri e riteniamo che i veri “guasti” siano quelli che, da anni, l’attuale vertice FCU sta cagionando a questa azienda. Per il Coordinamento del Comitato Pendolari Altotevere Il presidente Condividi