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Siamo militanti e dirigenti che nel Congresso di Rifondazione Comunista hanno sostenuto la mozione “Rifondazione per la Sinistra” e siamo tuttora convinti che le ragioni di fondo di quella battaglia politica siano più che mai valide. Lo confermano, peraltro, le grandi novità che sono intervenute dal Congresso ad oggi: 1) la più grave e profonda crisi dello sviluppo capitalistico dal '29; 2) il dispiegarsi nel nostro paese di un movimento di enorme portata per ampiezza e unitarietà dei soggetti coinvolti (precari, studenti, insegnanti, genitori) contro l'attacco ai diritti del lavoro, alla scuola e università pubbliche; 3) la ripresa di un protagonismo di lotta dei lavoratori e delle lavoratrici anche attraverso le scelte operate dalla CGIL e dal sindacalismo di base, che hanno visto nella importante partecipazione allo Sciopero Generale del 12 dicembre una tappa straordinaria. Questi fatti richiedono che il nostro Partito operi un salto di qualità nella sua azione e nella sua proposta politica; noi lavoreremo affinché questo salto di qualità avvenga e possa favorire la ridislocazione di forze politiche e sociali per renderle partecipi del processo di ricostruzione di una Sinistra del XXI secolo. L'attuale maggioranza che dirige il Partito e la linea scaturita dal Congresso di Chianciano non esprimono, a nostro avviso, una proposta politica adeguata a tale compito. Anzi, vi è un serio rischio di una vera e propria deriva minoritaria. Per questo riteniamo importante costruire e sviluppare una forte iniziativa politica sia nel Partito che nella società per contribuire all'avvio di un processo costituente della sinistra. Per questi stessi motivi siamo contrari ad ogni ulteriore divisione della sinistra o di troppo generici processi unitari. Un processo di ricostruzione della Sinistra e di un suo progetto autonomo e alternativo di società è il compito dei comunisti e delle comuniste in questa fase storica ed esso non può avere né i tempi delle prossime elezioni amministrative ed Europee né l'indeterminatezza di un agire politico frettoloso e superficiale. Ogni separazione ed uscita da Rifondazione Comunista, oggi, per creare un nuovo soggetto politico a ridosso delle elezioni amministrative ed europee, costituisce un grave errore, un salto nel vuoto senza prospettive che depotenzia non solo il Prc ma tutta la sinistra nel suo complesso e ne allontana nel tempo ogni ipotesi concreta di sua ricomposizione unitaria. La costruzione di un nuovo soggetto politico, unitario e plurale della Sinistra sarà lo sbocco di un lavoro che deve ripartire dal cuore della crisi della sinistra, cioè dal suo reinsediamento sociale e territoriale e dalla sua risintonizzazione con i bisogni e i sogni delle persone, e non certo il prodotto di qualche escamotage politicista e centralista, che peraltro era già fallito con “la Sinistra l’Arcobaleno”. Falcinelli Stefano – Area politico-culturale di “Rifondazione per la Sinistra” – PRC/SE. Condividi