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GUBBIO - Il sindaco di Gubbio, Orfeo Goracci, ha inviato la seguente lettera aperta all’assessore regionale alle infrastrutture e politiche per la mobilità e il trasporto Giuseppe Mascio riguardo alla soppressione delle fremate degli Eurostar nella nostra regione: «Caro Giuseppe, perdonerai il tono confidenziale ma ci conosciamo e ci relazioniamo da circa 15 anni e credo ci possa stare. Questa lettera aperta è per segnalarti pubblicamente lo stato di profondo disagio che la mia città e l’intero comprensorio soffrono in merito alle scelte di Trenitalia. Come mi hai comunicato telefonicamente, giovedì 22 gennaio ci sarà un importante incontro a Fossato di Vico alla presenza di autorevoli rappresentanti di Trenitalia. Prima di quell’incontro sarà opportuno riepilogare brevemente lo stato di emarginazione chi ci affligge. Io apprezzo, e molto, il tuo agire nell’interesse dell’Umbria nella vertenza con il governo centrale e con Trenitalia e, a leggere e sentire quanto riportano gli organi di informazione regionale, anche con apprezzabili risultati. Dato a Giuseppe quello che è di Giuseppe, non posso non sottolinearti che anche Fossato di Vico–Gubbio e l’intero comprensorio dell’Alto Chiascio (fino a prova contraria) sono in Umbria e dell’Umbria. La stazione di Fossato di Vico–Gubbio, riferimento ferroviario per tutto il territorio eugubino-gualdese e anche per molte città marchigiane, da Cantiano a Cagli ad Urbino, in un anno ha visto cancellate TUTTE le fermate Eurostar, con orari impropri; se si riesce a “beccare” un treno occorrono quasi 3 ore per andare o venire da Roma. Per usufruire del servizio Eurostar, un eugubino deve andare o a Fabriano (circa 40 km di distanza) o a Foligno (quasi 70 km di distanza). E parliamo di una città e di un territorio con forti valenze e potenzialità ambientali, artistiche, culturali che hanno nello sviluppo turistico la prospettiva più importante. A maggior ragione oggi, nella fase di crisi economica e produttiva più acuta, della quale la grave situazione della “Antonio Merloni” è l’emblema, purtroppo. Non mi sfugge che la responsabilità maggiore di questa drammatica situazione è quella delle politiche dei tagli governativi, non solo berlusconiani ma anche di quelli prodiani. Certo, i parlamentari umbri, escluse rare eccezioni lo scorso anno, di tutti gli schieramenti e a parti invertite, non hanno brillato per impegno, iniziative, atti nei confronti della stazione Fossato di Vico-Gubbio. Ancor più assurdo e doloroso è sentire e vedere l’agire dei mega-manager (diffidare ancor più se vengono etichettati come di “sinistra”) come Moretti, che o non hanno mai avuto e hanno completamente perso il riferimento alla parolina di valore che è SERVIZIO o tutela … Quanto meno tuteliamo o non penalizziamo i soggetti più deboli. Credo che nel breve quadro descritto, poco ci sia da eccepire anche da parte tua. Aggiungo che se altre città dell’Umbria ottengono risultati mantenendo fermate o, magari per loro, aggiungendone altre, non ho nulla da ridire; quello che non può mancare è il benché minimo servizio per una stazione che ha un bacino d’utenza di circa 100.000 persone. Se i conti di Trenitalia dicono di numeri bassi per le fermate Eurostar (una media di 15/20 persone), di certo oggi sarebbero ancora meno; senza servizio si risolve il problema: i passeggeri arriveranno a zero. La conclusione di questa nota e la richiesta forte, a te e alla Regione Umbria, è la seguente: a) strappare impegni e programmazioni adeguate con Trenitalia; noi saremo in prima fila su questa battaglia; b) se questo risultato non dovesse arrivare, la Regione deve farsi carico di garantire a questo territorio la possibilità di recarsi a Roma con tempi “umani” e in condizioni dignitose. Se dovesse persistere l’attuale situazione, vorrebbe purtroppo dire che non solo Trenitalia “ se ne frega” di quattro “montanari” che ci fanno perdere minuti e rimettere soldi, ma anche la Regione contribuirà alla ulteriore marginalizzazione di un territorio che, purtroppo, in quanto a marginalità in Umbria non è secondo a nessun altro. Per quanto ci riguarda, sul piano dei rapporti politici ed istituzionali questa è l’ultima fermata (?!?); se questo treno ancora una volta non ci farà salire attiveremo altre forme a tutela dei nostri diritti ed interessi, comprese le vie giudiziarie, così come da tempo autorevolissimi concittadini ci hanno suggerito e proposto.» Condividi