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Klaus-Peter Hinnig, responsabile del personale della divisione Stainless del gruppo (a cui fa capo la Ast), che occupa 12.000 dipendenti a livello mondiale, è un fiume in piena ed oggi ha rilasciato una infinità di dichiarazioni riguardo gli impegni nel nostro Paese da parte dell’azienda che rappresenta. Ha approfittato dell’annuale assemblea degli azionisti del gruppo, in svolgimento a Bochum, per dare la stura alle confidenze affidate all’Ansa. Evidentemente è stato affidato a lui il compito di rinfrescare in Italia l’immagine della grande multinazionale tedesca uscita assai malconcia dal gravissimo incidente sul lavoro che è costato a Torino la vita di 7 operai metalmeccanici. Immagine peggiorata ancora dopo i primi giorni di apparente distacco con il quale la dirigenza della multinazionale aveva seguito gli avvenimenti e fatta definitivamente a pezzi dalla scoperta di un “dossier segreto” (prontamente rinnegato perché non ne avrebbe rappresentato i sentimenti veri) redatto con toni particolarmente offensivi nei confronti delle stesse vittime, nonché della città di Torino e dell’Italia intera. Il tutto condito, se non bastasse ancora, con toni chiaramente intimidatori nei confronti dei sopravvissuti al disastro, che venivano accusati di troppo protagonismo a causa delle loro apparizioni nelle principali trasmissioni televisive che trattavano la questione. L’ultima esternazione del germanico potente capo del personale riguarda la costituzione di un “tavolo di lavoro” in Italia per garantire l'occupazione a “tutti” i dipendenti dello stabilimento torinese della ThyssenKrupp Acciai Speciali Terni, anche all'esterno del gruppo stesso. “L'altro ieri – ha spiegato - abbiamo avuto un colloquio con il ministro del Lavoro Cesare Damiano a Roma e gli abbiamo comunicato che organizzeremo un tavolo di lavoro a Torino con i rappresentanti della città, dei sindacati e dell'economia regionale per sforzarci di trovare un lavoro a tutti i dipendenti dell'impianto della ThyssenKrupp Acciai Speciali Terni di Torino. Questi colloqui sono iniziati e vogliamo renderli piu' intensivi”. Il manager ha osservato che “molti lavoratori non possono lasciare Torino per motivi familiari, quindi stiamo cercando loro posti di lavoro nella regione”, anche all'esterno del gruppo, ha aggiunto. Hinnig ha poi ricordato che nel luglio 2007, in occasione delle trattative per la chiusura dell'impianto di Torino, “abbiamo firmato un accordo con i sindacati e con le autorità regionali: noi abbiamo già offerto un posto di lavoro a tutti, ripeto a tutti, i lavoratori dell'impianto di Torino negli altri impianti di Milano e Terni. Questa offerta è stata fatta nell'ambito dell'accordo di luglio ed è un'offerta che resta valida”. Condividi