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PERUGIA - E' stato "cordiale e proficuo" l'incontro-confronto che si è svolto questo pomeriggio fra le delegazioni regionali di Italia dei valori e Rifondazione comunista che si è svolto nella sede perugina del Prc. Così è stato definito in una nota congiunta diramata al termine del colloquio che aveva come fine una scambio di opinioni "in vista della definizione dei contenuti programmatici che dovranno caratterizzare il progetto del centrosinistra umbro per le prossime elezioni amministrative". In particolare Rifondazione e Italia dei valori hanno convenuto sulla necessità di incentrare la discussione, anche all’interno del tavolo regionale della coalizione, sul programma per le province e le città al voto, a partire dai due capoluoghi di provincia. Al riguardo sono stati individuati due punti dirimenti a livello programmatico: la questione morale e la questione sociale. Questi sono i due cardini attorno ai quali deve necessariamente ruotare un programma che sia di profonda innovazione e che sia la bussola per un vero cambio del modello di sviluppo nei nostri territori e nelle nostre città. Per Idv e Prc, inoltre, la crisi che sta investendo il tessuto economico e produttivo regionale, nonché le inedite sfide provenienti dalla riforma dell’assetto dello stato in forma federalista, chiedono delle risposte urgenti e concrete. Elementi forti di cambiamento sono, dentro questa sfida, il potenziamento e la riqualificazione dello stato sociale, che significa mettere in campo misure che garantiscano maggiori e servizi alle persone, adeguati a soddisfare i nuovi bisogni, un’estensione delle politiche a sostegno del reddito, un allargamento delle fasce di esenzione per le tariffe dei servizi pubblici e la fiscalità locale; e pure il sostegno all’impresa di qualità, che investe in ricerca e sviluppo e crea lavoro buono, invertendo la tendenza a fondare il sistema produttivo su settori arretrati e a basso valore aggiunto, come quelli legati al ciclo del mattone, che ha esaurito la sua spinta propulsiva e ha messo in luce vari aspetti confinanti da vicino con comportamenti illeciti e illegali. In sostanza "Occorre un nuovo modello di sviluppo che sia in grado di garantire una nuova fase di crescita economica e del sistema delle imprese umbre, qualitativa e quantitativa, e che la conuighi alle necessità di salvaguardare il potere di acquisto di salari, stipendi e pensioni". La questione morale diventa quindi centrale, e significa per Prc e Idv una vera autonomia della politica e delle istituzioni dai poteri forti e l’introduzione di un patto etico di responsabilità e partecipazione per la selezione degli amministratori che si offrono alla ricerca del consenso elettorale. A tale fine si sottolinea l’esigenza di individuare candidati sindaci e presidenti di provincia che sappiano rappresentare a pieno questi elementi di innovazione e che garantiscano una forte e marcata discontinuità, immediatamente comprensibile dagli elettori, rispetto a momenti di difficoltà che hanno caratterizzato alcune fase della precedente stagione di governo. E questa marcata discontinuità deve partire dalle figure che si candidano al governo delle città e delle province dell’Umbria. L’Idv e il Prc ritengono improcrastinabile definire un accordo politico-programmatico regionale che dovrà essere articolato nelle specifiche realtà cittadine e provinciali, salvaguardando l’autonomia delle varie istanze territoriali. Condizioni, queste, indispensabili per indire eventuali primarie di coalizione. Condividi