renato locchi.jpg
"Due morti per overdose e un morto ammazzato, sempre per fatti di droga, nei primi giorni dell'anno vanno molto oltre la capacità di accettazione dei perugini". A sostenerlo è il sindaco del capoluogo umbro Renato Locchi secondo il quale "è chiaro che il problema droga continua a rappresentare la principale emergenza della città. Anche se si deve dare atto alle forze dell'ordine - ha aggiunto il sindaco - di una presenza e di una capacità di contrasto dei crimini che nel corso del 2008, anche grazie al potenziamento degli organici secondo quanto previsto dal Patto per la sicurezza, hanno dato i loro frutti. I cittadini lo hanno avvertito e apprezzato, e la loro riconoscenza nei confronti di chi svolge un lavoro spesso durissimo, non sempre con forze e mezzi adeguati, è totale". Secondo Locchi "il lavoro di polizia, carabinieri e guardia di finanza a Perugia deve essere accompagnato da una altrettanto forte azione di contrasto, fuori Perugia, per arrestare il flusso di droga che arriva in città. E' questo - ha aggiunto -, a mio parere, il punto centrale. Smantellare, disarticolare le fila degli spacciatori è naturalmente importantissimo ma rischia di non essere decisivo, perché questi vengono presto sostituiti. Al riguardo si dovrebbe accertare se davvero c'è un percorso diretto, e perché, tra i punti di sbarco dei clandestini ed il loro arrivo a Perugia. In sostanza, mi sembra che manchi l'azione di intelligence a livello nazionale, come del resto è previsto nel Patto, e che il tema della sicurezza, brandito dal centrodestra in campagna elettorale, e probabilmente con successo, sia adesso totalmente trascurato dal governo, se è vero che in questa direzione non c'è stato alcun progresso, se non nei telegiornali. Su questo aspetto è totale ed esclusiva la responsabilità delle autorità di governo nazionali. Il problema della droga a Perugia è che la città è diventata un mercato per tutto il Centro Italia, dove la droga si trova con facilità ed è conveniente. Gran parte dei morti per overdose negli ultimi anni rispecchiano questo triste scenario: persone che arrivano a Perugia per comprare la droga e qui trovano la morte. L'anno scorso i morti residenti a Perugia erano sette. Anche i recenti fatti di cronaca danno sostanza a questa interpretazione. I numeri comunque restano drammatici, e se nel 2008 sono diminuiti rispetto all'anno precedente (24 contro 35) lo si deve ad una accresciuta capacità di intervento degli operatori delle emergenze sanitarie, il 118 in primo luogo. E' qui dunque l'anomalia perugina, considerando che Perugia non è certamente, anche grazie ad un tessuto sociale sano, una realtà degradata in cui fenomeni come le tossicodipendenze trovano fertile terreno di coltura. Ho posto a nome dei perugini questi temi al Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica che si è svolto oggi perché Perugia non può compromettere vivibilità, immagine, serenità perché vittima del mercato della droga. Il Comune continuerà a fare la sua parte rispettando gli oneri che si era assunto con il Patto per la sicurezza: più pattuglie della Polizia municipale ed ulteriori impianti di videosorveglianza: il prossimo sarà quello in Via Settevalli, per 290 mila Euro, che consisterà in tre postazioni più il collegamento in fibra ottica, mentre per il 2008 il Comune ha speso circa 402 mila Euro per oltre 39 mila ore di pattugliamento, più dell'anno precedente. Un altro punto su cui si procedera', come è stato ribadito oggi nella riunione del Comitato, riguarda un approfondimento su situazioni abitative e relativi affittuari. Il Comune contribuirà per quanto gli compete, anche con una azione incisiva della Polizia municipale. Va smantellata, dove esista, la rete di affitti compiacenti di chi fa finta di non sapere l'identità e l'attività degli inquilini - ha concluso Locchi -, e magari preferisce non chiedersi da dove provengano le cospicue cifre pagate, in nero". Condividi