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Colpo di scena per la Cosa Rossa. Se nei giorni scorsi pareva naufragare tra le onde che investono la maggioranza di governo, alla vigilia di una legge elettorale tutta da costruire, sia a livello nazionale che regionale, oggi la Sinistra apre i polmoni al massimo pur di afferrare un piccolo soffio d'ossigeno che arriva dalla cabina di comando dei Verdi. Pecoraro Scanio, ministro dell'ambiente e condottiero degli ecologisti, tira fuori la testa dalla tempesta che lo coinvolge in terra partenopea, (per la questione dei rifiuti, dove in tanti chiedono le sue dimissioni per gli annunci fatti contro l'apertura della discarica di Pianura, prontamente e velatamente smentita nei giorni a seguire) e annuncia sul Manifesto: “Qualsiasi sia la legge elettorale l'accordo sull'unità della Sinistra deve andare avanti”. Un articolo in pancia alla pagina sei del quotidiano comunista, la cui posizione di basso profilo, non sminuisce l'importanza di un appello che può apparire tanto propositivo quanto “sinistro”. A questo punto sarebbe il caso di fare il punto, anche in casa nostra. Partiamo da Rifondazione per capire meglio. Bene, il partito di Giordano tratta con i giganti della politica nazionale, come il Pidì, per addivenire ad una conclusione sul sistema elettorale, smarcandosi dai cugini della sinistra come Diliberto. Quest'ultimo non perde l'occasione per marcare una differenza con i rifondaroli sul piano programmatico che interessa le regole del gioco. Hanno un sapore minaccioso le sue dichiarazioni che accusano Rifondazione di rendersi disponibile ad un complotto con i potenti. Appare naturale che le ripercussioni di un simile scenario raggiungano anche la verde Umbria, che prima di tingersi di rosso, a questo punto, avrà qualche gatta da pelare. Fatto questo che diventa ancor più concreto se si studiano le mosse dei rifondaroli umbri che a proposito della legge elettorale regionale chiedono 30 consiglieri anziché 36, strafottendosene dello sbarramento. I prossimi appuntamenti potrebbero quindi lasciar riflettere gli ottimisti sull'opportunità di agganciarsi alle dichiarazioni del ministro dell'Ambiente. Infatti a fine febbraio si celebra il seminario per fare il punto sulla Cosa Rossa e per chiarirsi sulla carta di intenti e le modalità su un largo confronto sul territorio. Mentre ad aprile si apre la Costituente ecologista. Ma i verdi umbri che probabilmente non si aspettavano un entrata in gioco a gamba tesa del loro condottiero sul progetto della Cosa Rossa, nei giorni scorsi si sono smarcati dal tavolo della sinistra, come a prendersi un periodo sabbatico, attendendo che Rifondazione si faccia viva con idee più chiare rispetto alla legge elettorale, sia a livello regionale che nazionale. Bene, Rifondazione di certo non l'ha mandata a dire su come la pensa rispetto alla norma che regolerà il gioco elettorale; possono non piacere le sue posizioni ma sono abbastanza chiare per essere comprese. Di più ora c'è il richiamo di Pecoraro Scanio, che secondo una interpretazione letterale della sua intervista al Manifesto inviterebbe i suoi ad una maggiore apertura con la Sinistra. Cosa aspettano i cugini umbri a tornare a casa Rossa? Condividi