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ROMA - ''E' la conferma che anche nel 2008 gli unici che pagano effettivamente le tasse, anzi ne pagano piu' del dovuto, sono i lavoratori dipendenti e pensionati: tra i 300 e i 400 euro in piu'''. E' quanto afferma il segretario confederale della Cgil, Agostino Megale, circa i dati forniti oggi da Banca d'Italia nel supplemento al Bollettino statistico. L'Istituto di via Nazionale ha rilevato che continua a salire il livello del debito pubblico mentre crescono le entrate tributarie. ''E' per questo - continua Megale - che resta ferma la nostra richiesta di ridurre le tasse ai lavoratori e ai pensionati, investendo nel 2009 a questo fine un punto di Pil pari a circa 15-16 miliardi di euro''. ''I lavoratori dipendenti e i pensionati - ricorda il sindacalista - per effetto di un'inflazione al 3,5%, hanno pagato nel 2008 piu' tasse per una misura che oscilla tra i 300 e i 400 euro''. Secondo Megale, inoltre, la crescita delle entrate del 2,8% nel 2008, a fronte del 4,2% dell'anno precedente ''piu' che essere un effetto della crisi, evidenzia un allentamento della fedelta' fiscale e, dunque, si puo' attribuire ad un maggior rischio evasione. Un rischio - precisa il dirigente sindacale - in parte aiutato dai provvedimenti del governo come la cancellazione della norma sulla tracciabilita' fiscale. Forse e' giunto il momento di lanciare in Italia un patto vero tra i cittadini onesti, e cha pagano le tasse tutti i mesi, affinche' si lanci una campagna, fatta di informazione e di trasparenza, per far pagare le tasse a tutti''. Anche il dato dell'87,4% di imprese che valuta un peggioramento della situazione economica, conclude Megale ''non fa che confermare la necessita' di un tavolo promosso dal governo con le parti sociali per affrontare l'emergenza derivante dalla crisi sull'occupazione, sui redditi e sugli investimenti. Non si capisce come, a fronte di una situazione cosi' grave ed eccezionale, il governo non abbia ancora convocato questo tavolo''. Condividi