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La questione morale è questione nazionale niente affatto risolta. Anzi, proprio le cronache di questi giorni ci ripropongono la questione morale come uno dei grandi temi che va affrontato con grande determinazione e avviato a soluzione se si vogliono produrre processi innovativi e positivi per il nostro Paese. Il sistema politico bipartitico sembra già costituito di fatto, se non altro sul versante di parlamentari, sindaci, assessori, presidenti, consiglieri del PdL e del PD indagati da varie Procure della Repubblica per malaffare o affari niente affatto trasparenti con i poteri forti e alcuni pezzi del sistema delle imprese, in particolare attorno agli appalti pubblici. Il PdL schiera decine di parlamentari con avvisi di garanzia, indagati o già condannati per frode, finanziamento illecito, tangenti, depistaggi, estorsioni, agevolazioni a Cosa Nostra. Ad iniziare dal Presidente del Consiglio dei Ministri Berlusconi che può vantare tre procedimenti in corso. Ma anche il PD su questo versante, purtroppo, se la cava! Il PdL schiera 47 parlamentari con problemi di giustizia, il PD 12, l'UdC 5, la Lega 7. Il tutto ruota intorno ad un modo di essere di chi amministra la cosa pubblica nei confronti dell'impresa: “si può fare”. Nella stragrande maggioranza dei casi è tutto nella perfetta legalità, ma quello che si avverte è che oramai è dato per scontato un intreccio di relazioni, anche strettamente personali, dove si perdono i confini dei ruoli fra alte burocrazie degli enti locali, amministratori ed imprenditori: è la relazione amicale che governa i rapporti tra gli interessi collettivi e quelli dell'impresa. Tutto questo non ci piace e lo avversiamo con forza. È bene che ognuno torni al proprio posto! Anche perchè è oramai evidente che anche in Umbria si è andati ben oltre i rapporti amichevoli, e che la gestione della cosa pubblica (appalti) si è intrecciata con un rapporto perverso tra alcuni dirigenti delle Pubbliche Amministrazioni e alcune imprese (esempio la Provincia di Perugia). Tutto questo non è tollerabile e deve finire. Quello che sarebbe assolutamente inaccettabile che vi fossero candidati alle più alte cariche amministrative con procedimenti giudiziari ancora non conclusi, per fatti non secondari e significativi. Quello che è certo è che Rifondazione comunista dell'Umbria non sosterrà nessn candidato con tali pendenze. Stefano Vinti Segretario Regionale Prc Umbria Cristian Napolitano Segreteria Regionale Prc Umbria Responsabile Enti Locali Condividi