“I rifiuti sono oro, perché due cose al mondo sono certe: i morti e la monnezza”. Lo ha ricordato ieri Roberto che nello spettacolo “Gomorra” impersona lo stesso Saviano, un cronista che entra in contatto con la malavita per poter raccontare le radici della criminalità. E “Verità e potere” ha ricordato un altro personaggio, “non vanno mai d’accordo”. La trasparenza, appunto, nella gestione del lucroso business dei rifiuti è fondamentale. Sì, perché la questione in oggetto, per entità e importanza del giro d’affari e per le ricadute su salute e ambiente non può che essere considerata la questione morale per eccellenza, la madre di tutte le questioni. La gestione dei rifiuti si connette con talmente tanti aspetti del vivere quotidiano che è impossibile ridurla ad un semplice problema di smaltimento. E’ innegabile che nella gestione dei rifiuti il “come”, “il dove” e “il da chi” assumono un’importanza straordinaria. E Come può un semplice cittadino accertarsi che nella sua città la questione dei rifiuti venga trattata in maniera trasparente? Come si verifica che le parole che incentivano la differenziata corrispondono a fatti e non a banali operazioni di marketing? Basta avvicinarsi al proprio cassonetto e trarre qualche prima illuminante conclusione. Nelle città italiane dove ottimizzare al massima la raccolta differenziata è un dovere e un diritto ci sono sanzioni per chi non differenzia. In radio, in tv, per posta e sui raccoglitori viene specificato chiaramente in quali condizioni si devono trovare: plastica, vetro e cartone per poter essere riciclati. Viene anche specificato che eccessi di residui possono compromettere tutto il carico di differenziata. Laddove differenziare, riciclare e ridurre la quantità dei rifiuti sono necessità impellenti ed imprescindibili esistono incentivi seri per i virtuosi. Quando la gestione dei rifiuti è fatta veramente nell' interesse della collettività tutti i dati dei rifiuti, nel dettaglio, sono verificabili e trasparenti perché organi di controllo vigilano attentamente su questi processi. Se il privato cittadino, dopo la sua semplice verifica, dovesse coltivare ancora qualche sana curiosità, allora, potrebbe cercare di scorpire se nella propria regione “l’oro nero” è davvero un bene comune o un beneficio riservato a pochi, anzi pochissimi. Tutto ciò in grande fretta, visto che il rischio di incenerire con una fumata nera tutta la questione morale dei rifiuti è sempre più una certezza. Condividi