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di Eugenio Pierucci Adesso ci si sono messi i principali Istituti di ricerca internazionali in materia di studi a bocciare la ministra Maria Stella Gelmini, rea di voler affossare con la sua riforma il modulo italiano di scuola elementare, entrain vigore nel 1990, basato sui tre insegnanti ogni due classi. Basta con questo spreco, ha tuonato la Miss di turno portata al governo da Berlusconi, si torni al maestro unico di antica memoria. La bocciano con le loro ricerche che attestano come i bambini italiani educati con quel modulo così bistrattato riescono a dare i punti a tanti loro compagni, in particolare a quelli del vecchio continente. Prendiamo, ad esempio, l'ultimo rapporto stilato al riguardo, che è quello Timss 2007 (Trend in international Mathematics and Science study), che conferma in pieno il precedente Pirls 2006 (Progress in international reading literacy study), che aveva indagato sulla comprensione della Lettura dei bambini al quarto anno di scolarità, attestando una posizione di eccellenza per i nostri ragazzi. Ora sono state misurate le competenze in Matematica e Scienze degli alunni al quarto e ottavo anno di scolarita, e i dati riportati riguardano 59 paesi di tutti i continenti. Ebbene è venuto fuori che i nostri bambini si collocano ai primi posti in Europa (ottavi in Matematica, con 507 punti; quarti in Scienze, con 535 punti), pur avendo un'età inferiore agli altri: 8-9 anni di media rispetto ai 10 ed oltre degli altri. Ed anche se è vero che a livello mondiale la concorrenza dei paesi asiatici (Hong Kong, Cina e Singapore ai primi posti) fa scivolare l'Italia al sedicesimo posto in Matematica e al decimo posto in Scienze, restiamo sempre e comunque con un "rendimento significativamente più alto della media internazionale" che è a quota 500 punti. Tanto per fare un paragone, i bambini italiani prevalgono in Matematica su quelli svedesi e norvegesi e, in Scienze, anche sui compagni tedeschi. L'indagine Timss è condotta dall'Iea (International association for the evaluation of educational achievment), la stesso centro studi di Boston, nel Massachussets che si occupa anche del rapporto Pirls, dove i bambini italiani piazzandosi al secondo posto in Europa e all'ottavo il mondo hanno fatto un figurone. Tutt'altro discorso, invece, possiamo fare per i ragazzini all'ottavo anno di scolarità il cui trend è tutt'altro che brillante, ma qui siano in un altro corso di studi. Gli alunni che frequentano la terza media in Italia rimediano infatti l'ennesima figuraccia. Con 480 punti in Matematica e 495 in Scienze perdono terreno rispetto alla precedente indagine del 2003 e si collocano ben al di sotto della media internazionale. Condividi