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La serie infinita di scandali che hanno travolto il Pd non accenna a finire, anzi trova ogni giorno nuovo alimento. Più che opportuno, perciò, lo spazio che l’Unità riserva quotidianamente allo sconcerto dei suoi lettori. Fra chi invita il partito a reagire a questi brutti avvenimenti con grande severità, facendo comunque presente che “la morale non è un fatto astratto”, e chi pensa che in quel partito ci sia ancora del buono da salvare e sostiene che è giunto quindi il momento di ricostruire quanto è stato distrutto, ovvero di continuare ad investire sul partito di Veltroni, ci ha colpito questa volta lo scritto di un lettore che dichiara apertamente di avere nostalgia per uomini come Enrico Berlinguer. Uno scritto che condividiamo quasi interamente e che merita, secondo noi, di essere riproposto integralmente, così come è stato pubblicato dall’Unità, ai lettori di Umbrialeft. “Che dire… come fare a votare ancora Pd? Ho 39 anni, giusti giusti per essere riuscito a votare almeno una volta Pci, e lo ricordo con orgoglio, perché mi riconosco in una politica di sinistra vera, attaccata a dei valori ben identificabili e chiari. Non ho nostalgia del Partito Comunista, tanto meno del comunismo dell’Est, ma ho nostalgia di uomini come Enrico Berlinguer, di cui ho un ricordo sbiadito, una videocassetta e alcuni libri che raccontano di un’altra Italia, un’altra politica, un’altra voglia di esserci e di portare avanti le proprie idee”. Abbiamo prima affermato di condividere non del tutto, ma quasi interamente il contenuto di questa lettera perché c’è un punto sul quale non concordiamo: il lettore da noi citato afferma infatti di non sentire nostalgia per il Partito Comunista e tanto meno per il comunismo dell’Est e noi, che pure non nutriamo nessun entusiasmo per i regimi del cosiddetto “socialismo reale”, nostalgia (e non ci imbarazza esprimere un sentimento da tanti ritenuto retrò e non politicamente corretto) nei confronti del Partito Comunista Italiano ne abbiamo a iosa. Giustifichiamo, però, questa differenza che ci distingue da chi ha soltanto 39 anni ed ha potuto votare una sola volta per il PCI. La sua esperienza politica e cosa ben diversa da quella maturata, ahinoi, da certi matusa che hanno militato, con grande orgoglio e per circa un trentennio, nel più grande partito dei lavoratori d’occidente; un partito che ha loro insegnato tante cose e fra queste un posto di rilievo assume senz’altro l’etica che deve in ogni istante guidare i veri comunisti, tanto nella vita privata che, ed ancora di più, in quella pubblica. Quella disusata “morale comunista” ad osservare la quale ci richiamava costantemente, purtroppo inascoltato da troppi, il compagno Enrico Berlinguer che di quel Partito Comunista Italiano è stato uno dei migliori prodotti. Condividi