Il centrodestra con i suoi sindaci hanno mandato una lettera di solidarietà alla Conferenza episcopale dell'Umbria. Pubblichiamo integralmente il documento. Non bastavano i problemi legati all’emergenza rifiuti in Campania a dare un’immagine assolutamente negativa del nostro Paese in tutto il mondo. Il recente episodio di intolleranza antidemocratica e di chiusura culturale che ha portato il Santo Padre Benedetto XVI a rinunciare alla sua visita all’Università La Sapienza di Roma non trova parole giuste di commento, tanto e tale è lo sdegno e il rammarico che ha suscitato, non solo in Italia. Nell’esprimere la nostra più profonda vicinanza e solidarietà al Sommo Pontefice, la cui visita all’ateneo romano non era altro che una cordiale risposta ad un invito avanzato dagli organi responsabili della stessa Università, non possiamo non condannare le dichiarazioni e tutte le manifestazioni di violenza che hanno portato ad una simile tensione, un clima di inaccettabile e incomprensibile intolleranza in un Paese come l’Italia, con le sue profonde tradizioni di civiltà e di democrazia. Quanto è accaduto è gravissimo. Il trattamento riservato a Papa Benedetto XVI passerà sicuramente alla storia come un atto di cui vergognarsi profondamente, un atto su cui riflettere, per il presente, ma anche per il futuro dei nostri figli. Nell’affermare l’importanza della tolleranza e della non discriminazione come elementi fondamentali nella promozione dei diritti dell’uomo e dei valori democratici, dobbiamo lottare affinché queste manifestazioni di discriminazione e di intolleranza che minacciano la sicurezza dei singoli e la coesione sociale vengano messe al bando. I nostri avi sono morti per difendere questi valori e il nostro compito oggi è quello di non vanificare i loro sacrifici. Anche in nome della laicità dello Stato, è inaccettabile che addirittura un’Università pubblica possa diventare un luogo di censura e di chiusura intellettuale. Impedire al Papa, che è anche Vescovo di Roma, di partecipare all’inaugurazione dell’anno accademico, è stato un oltraggio non solo alla religione ma anche al libero confronto. Facendo nostro il detto di Voltaire: “Non condivido le tue idee ma morirei per esse”, attraverso Lei e l’intera Conferenza Episcopale Umbra estendiamo tutta la nostra solidarietà e il nostro sostegno al Santo Padre. Condividi